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Trama e personaggi del romanzo
L'Autore:
Sebastiano Vassalli è nato a Genova nel 1941. Ha esordito con alcune
proposte sperimentali, dopo aver preso parte alle vicende del Gruppo 63. I suoi
romanzi più recenti sono: La notte della cometa, L'oro del
mondo, La chimera, Marco e Mattio, Il Cigno, 3012,
Cuore di pietra, Un infinito numero. Il suo più recente libro
presso Einaudi è Dux,
ma successivamente ha pubblicato il volume illustrato Il mio Piemonte,
edito da Interlinea.
Tempo e luogo dell'azione:
Gli anni della Controriforma in Piemonte.
Personaggi:
Antonia:
'la strega', la protagonista. Prima bambina in orfanotrofio, poi
adolescente a Zardino. Bellissima, occhi e capelli
scuri, vittima che non protesta, creatura indifesa e per natura generosa, persona
curiosa, ma ottusa, anima pura messa di fronte a crudeltà che non
può capire, ma che non giudica.
Vescovo Bascapè:
vescovo di Novara, grande moralista pieno di forza d'animo e voglia di lottare
in quello in cui crede. Uomo che ha avuto tutte le fortune nella prima parte
della sua vita, a partire dalla brillante carriera ecclesiastica, e che, dopo
l'ascesa, cade in rovina. ura complessa, la cui storia si intreccia a quella
di Antonia, anche se appena la sfiora.
Rosalina: orfana più grande
di Antonia che è tornata in Istituto dopo aver
fatto la prostituta e insegna all'amica come girano le cose del mondo,
smaliziata, cinica, abituata ad arrangiarsi. Antonia
non la vuole ascoltare, tanto orrore la spaventa.
Francesca e Bartolo: la coppia
generosa di contadini che adotta Antonia. Persone
semplici e buone che le stanno vicine fino alla fine e seguono impotenti la sua
condanna.
I preti di Zardino,
Don Michele e Don Teresio: il primo poco ortodosso, indovino umano; il
secondo fanatico, lio della Controriforma, rigido fino alla crudeltà.
Gasparo: il camminante, il giovane
di cui si innamora Antonia, che ha dedicato la vita
al vagabondaggio, facendo della sua esistenza una forma di poesia ('poeti
e camminanti si nasce, non si diventa'). Incanta Antonia
con racconti sul mondo, che la ragazzina non ha mai visto, descrivendole per
esempio il mare. Si incontrano la notte, sotto un castano, finché Gasparo non
l'abbandona, perché il suo solo destino è quello di camminare.
Biagio: lo scemo di Zardino, in realtà malato. Antonia
è la sola a non deriderlo e a occuparsi di lui; Biagio se ne innamora e,
per lei, è capace di buttarsi in un fosso, se solo la vede lavare i
panni dall'altro lato della riva, suscitando l'ilarità generale.
L'Inquisitore, i carcerieri, i testimoni al processo: se nere che rendono
l'idea della violenza, dell'ignoranza e della crudeltà del secolo e del
mondo.
Il Cacetta:
bandito, assassino feroce, ladro. Nelle stalle si raccontano terribili leggende
su di lui, che spaventano tutti i contadini dei dintorni e che, dopo la sua
condanna a morte, lo trasformano in un mito.
Il boia: l'unico uomo clemente con Antonia, che si fa preparare un infuso di spezie di
nascosto per avvelenarla, prima di appiccare il fuoco al rogo che le hanno
preparato.
Trama:
In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti
all'ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia
Snolini, così battezzata per via degli
occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto. La vita degli esposti
(orfani) è molto dura: i bambini conoscono solo stenti e riti religiosi.
Siamo nell'epoca della Controriforma e
soprattutto a Novara è arrivato il vescovo Bascapé,
cattolico integralista, scomoda ura sempre in lotta con il peccato, che
viene relegato in provincia perché d'ostacolo alla rilassatezza dei costumi
romani. Il carico di messe, preghiere, castighi e digiuni pesa anche sugli
esposti: Antonia viene educata in questo clima, a
tanto fervore; solo l'incontro con un'orfana più grande, che ha fatto la
vita sulla strada, Rosalina, cinica e smaliziata, la introduce alla
realtà esterna.
Crescendo, Antonia
si fa sempre più bella, il suo splendore le costa l'essere scelta per
rappresentare le esposte davanti al vescovo Bascapé
al cui cospetto, durante una solenne cerimonia, la bambina, provata dai
preparativi, sviene. Intorno ai dieci anni, Antonia
viene adottata da una generosa coppia di contadini di Zardino,
Bartolo e Francesca, e si trasferisce nel villaggio della Bassa. Lo sfondo sono
le risaie, le montagne tra cui spicca il Monte Rosa, la pianura attraversata
dal Sesia: il paesaggio dell'antica Lombardia sotto la dominazione snola al
tempo dell'Inquisizione. Un paesaggio popolato da ure dimenticate: camminanti,
risaroli, banditi che creano leggende, come il Cacetta, e soldati mercenari, dementi, boia, pittori di
edicole, falsi preti e predicatori fanatici, spacciatori di reliquie finte,
comari pettegole e litigiose. La grazia di Antonia
comincia a portare guai, si insinua che tanta bellezza sia opera del diavolo.
Biagio, lo scemo del paese, se ne innamora, un pittore di edicole, Bertolino d'Oltrepò la sceglie come modella per rappresentare la
Madonna e si scatenano le invidie, è desiderata dai migliori partiti e
viene accusata di catturare gli uomini con arti magiche.
Inoltre la ragazzina si innamora di un
forestiero, Gasparo, un camminante (una specie di vagabondo del tempo, un
anarchico della camna, un uomo che sceglie di passare la vita a camminare) e
iniziano a circolare voci orribili sul suo conto: la si accusa di essere una
strega, almeno per giustificare le carestie, pian piano le si fa il vuoto
attorno, si diffondono leggende di malefici e crudeltà e quanto Antonia, per amore, inizia a sire nel bosco tutte le
notti, la gente di Zardino si convince che partecipi
al Sabba. Da qui il processo. Antonia spaesata come
un coniglio davanti al serpente si trova davanti all'Inquisitore, una fila di
testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno
altrove. Il Tribunale del Sant'Uffizio di Novara è interessato a portare
a termine il processo della 'strega di Zardino'
per rivendicare la propria autonomia nei confronti di Bascapé
e della Chiesa di Roma, approfittando dell'assenza del vescovo impegnato nella
lotta per la santificazione di Carlo Borromeo. Antonia viene arrestata e tenuta in una cella buia. Nel
settembre del 1610, di sabato perché tutti possano accorrere, poco dopo il
tramonto, perché il fuoco sia visibile tutta la notte, tra festeggiamenti ed
esplosioni gratuite di odio, Antonia, dopo aver
subito violenze e torture, viene condannata al rogo. Il boia, in gran segreto,
l'avvelena prima di lasciarla alle fiamme, per non vederla soffrire.
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