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TITOLO: Tutta un'altra musica in casa Buz
AUTORE: Lucia Vastano
EDITORE: Salani editore
RIASSUNTO: Rubina Buz ha sedici anni e vive in Pakistan,
in un campo profughi grande come una città e altrettanto confortevole.
È intelligente, sogna di diventare regista a Bollywood, ha un suo sito
internet e, come tutte le ragazze della sua età, ama i ragazzi. Un
giorno, lei e la sorella Alia decidono di incontrarne uno al bazar della
città ma il padre le scopre e da quel momento tutto cambia: Alia si ammala
di una strana malattia, il padre pensa che sia posseduta da uno spirito maligno
e decide di trasferirsi a Kabul. Rubina tenta di rifarsi una vita; con la sua
buona volontà, convince il padre a far curare Alia da alcuni medici e
riesce a scombinare i matrimoni che erano già stati programmati per lei
e sua sorella: dopo anni di fatiche finalmente ottiene la libertà che
tanto sognava.
COMMENTO: il libro, pubblicato nel 2005, è, come dice Lucia Vastano, semplicemente una storia afgana; il racconto di un'adolescente che si ribella alle regole ingiuste che la sua religione le impone e cerca di costruirsi una vita libera dal burqa e dalle pressioni del padre. Tratto da una storia vera, "Tutta un'altra musica in casa Buz" ci porta in Afghanistan dove molte famiglie sono state costrette ad abbandonare il paese durante i trent'anni di guerra seguiti all'invasione sovietica fino all'avvento del regime talebano. Adolescenti di Kabul, Islamabad, Pashawar, tutti paesi colpiti dalla guerra, lontani da noi per i modi di vivere, per la religione, per le usanze, i costumi ma vicini per le loro storie, per la libertà che cercano, per i sogni che hanno. Nonostante Rubina sia una ragazza pakistana, mi sono trovata, in molte situazioni, a condividere le sue idee, ad apprezzare il suo coraggio, a lottare con lei contro le imposizioni del padre e dei mullah.
Il libro è diviso in due parti: "la prima parte vuole essere la cronaca della vita di una famiglia. La seconda è la riflessione sul crescere, di una ragazzina, ma anche di un popolo intero. La prima descrive gioie e dolori del passato e del presente; la seconda guarda al futuro. La prima parte racconta quello che a Rubina è toccato in sorte, la seconda quello che può costruire con il suo impegno. Le due parti insieme sono un inno alla vita che, non importa da dove si è partiti e per quali strade ci ha condotto, ma è un bel viaggio, una grande avventura tutta da scoprire." (Lucia Vastano)
I personaggi che compaiono e che esistono anche nella realtà, seppure con nomi diversi, sono l'uno l'opposto dell'altro e sembrano "compensarsi": da una parte Rubina, coraggiosa, testarda e ribelle, dall'altra Alia, paurosa,sottomessa e giudiziosa; da un lato Mr. Buz, padre padrone e conservatore della religione, dall'altro la madre, personaggio quasi nascosto dal carattere del marito ma che alla fine sarà fondamentale per il raggiungimento dello scopo della lia più grande: la libertà.
Girano poi intorno ad essi tutte le altre persone: i vicini, gli amici, i medici, i mullah. Proprio le ure di questi ultimi mi hanno colpito molto; il mullah vecchio che cerca di aiutare la famiglia Buz a superare razionalmente i loro problemi, senza essere estremista ma solo ragionando da padre e il mullah giovane, il fanatico rivoluzionario, che riempie la testa dei suoi "seguaci" con idee di resistenza e di odio. Probabilmente le guerre in medio oriente, le lotte armate tra popolazioni islamiche nascono per la prevalenza di estremisti, come il giovane mullah, che interpretano le Sacre Scritture a modo loro e che non pensano nemmeno ad una risoluzione pacifica dei problemi.
Consiglio il libro a chi vuole semplicemente leggere la storia di una famiglia afgana, con i suoi problemi ed i suoi sogni, a chi è interessato a una storia di guerra diversa dalle altre ma allo stesso modo profonda e significativa.
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