Violenza negli stadi
Dopo gli arresti seguiti agli scontri di Catania, dopo
quelli seguiti alla rissa scatenatasi nella discoteca di Milano,e dopo i tanti
episodi di bullismo, violenza, e altro che continua a
colpire anche i li dei professionisti e della gente della migliore borghesia
forse è il caso di fermarsi a riflettere. Non dimentichiamo infatti che ogni volta
che accadono fatti spiacevoli c'è sempre qualcuno che tira fuori la
classica frase lia di Marx: 'la violenza è lia delle povere
condizioni di vita della popolazione.'. In
realtà, dopo qualche giorno, ogni volta viene fuori dalle indagini che a
essere violenti non sono solo i 'poveri' ma anche spesso e volentieri
i li della buona borghesia. Per non parlare dei casi di
crimini pedopornografici o di prostituzione, in cui
sono gli stessi professionisti (avvocati, commercianti, banchieri) a
essere spesso autori dei reati. Insomma, la condizione economica c'entra
ben poco. Anzi, a volte è proprio la maggiore disponibilità
di soldi a permettere ad alcuni di commettere crimini come
andare a letto con i bambini.Lo stesso discorso andrebbe fatto per
chi, di fronte all'estremismo islamista se ne viene
fuori con frasi come: 'il fondamentalismo
islamico è lio della povertà di quelle popolazioni'. Come
se i sauditi fossero poveri. Anche in questo caso è
più vero il contrario: se i sauditi non fossero ricchi
sfondati, forse dovrebbero pensare più a lavorare per guadagnarsi da
vivere che a finanziare l'islam più estremo in giro per il mondo
(oltre che a casa loro). Cio' detto, è chiaro
che laddove
esiste analfabetismo e povertà, se si offre alle
famiglie solo una scuola (fondamentalista) o solo
servizi sociali (improntati a una visione dell'islam estremista) è
più facile trovare nuovi adepti (vedi Hezbollah
in Libano o Hamas in Palestina o le scuole coraniche in Somalia). Ma anche in questo caso, il fatto
che queste organizzazioni approfittino della povertà delle popolazioni
per fare opera di proanda è particolarmente vergognoso.
Si tratta infatti di un vero e proprio sfruttamento. Costoro
infatti non insegnano alle popolazioni come cavarsela da soli, tutt'altro.
Accentuano la dipendenza delle popolazioni dalle loro strutture rendendole
schiave dei loro aiuti. Ben altro rispetto a quello che alcuni pensatori
marxisti vedono come importanti attività di assistenza. Anzi, l'esatto
opposto. Pensateci
la prossima volta che qualcuno vi racconterà che Hamas
o Hezbollah non sono un gruppo terroristico poichè fanno attività 'sociali'. E
soprattutto guardate a come inevitabilmente tali attività
'sociali' portino poi a violenza (tra palestinesi a Gaza, tra
libanesi in Libano, tra somali in Somalia). Se i sauditi - o
i palestinesi - invece di spendere miliardi in proanda o in armi
li avessero spesi in infrastrutture, oggi starebbero certamente meglio.
Concludendo:da Hezbollah agli stadi, non è
questione solo di povertà. In entrambi i casi di soldi che girano ce ne
sono. Il
problema è l'utilizzo che dei soldi se ne fa. E questo
dipende dalle teste. Insomma, di ricchi che delinquono ne sono
piene le cronache. Anche perchè se la
gente delinquesse solo perché povera, come
giustificare il fatto che delinquono anche i ricchi? E come giustificare poi
che sono sempre una minoranza dei 'poveri' a delinquere? Per
intenderci: a
Catania come nel resto d'Italia esistono frange di violenti negli stadi. Non
tutti sono poveri e neppure tutti ricchi. La delinquenza esiste a prescindere
dalla condizione economica. Anche perchè se
giustificassimo un povero che delinque, cosa dovremmo dire ai tanti poveri
onesti? che sono stupidi?
Insomma, se i nostri governanti capissero che la natura
umana non è buona di per sè, ma che
i cattivi esistono (tra i ricchi come tra i poveri), la situazione sarebbe
migliore. Si incomincerebbe finalmente a perseguire - per davvero -
l'illegalità e i criminali. Ne guadagnerebbero soprattutto gli onesti
(poveri e ricchi). Una categoria di persone che in Italia - grazie ai
ragionamenti marxisti - è diventata sinonimo di fessi.