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la vita nuova
La Vita Nuova è una raccolta di 31 liriche in una cornice di prosa, in cui Dante, all'interno dello stilnovo, elaborò un personale concetto di amore, non più solo fonte e frutto di nobiltà spirituale, ma sentimento che apre all'uomo la conoscenza (di tipo "analogico") del Divino, tramite la contemplazione della perfezione e della bellezza della donna amata. Dante incontra Beatrice per la prima volta all'età di 9 anni e ne prova una tale impressione che Amore diviene signore del suo animo. La rivede dopo 9 anni (questo numero ha una valenza simbolica e allude al carattere miracoloso della donna) e lei lo saluta. Da allora egli ripone tutta la sua felicità nel saluto della "gentilissima". Per nascondere il suo amore finge di osservare altre donne "schermo". Questo suscita le chiacchiere della gente, e provoca lo sdegno di Beatrice che gli nega il saluto. Dante ne soffre terribilmente. Presto capisce che non è importante il saluto, quanto le parole che può scrivere a lode di lei, parole che non possono venirgli meno. Così inizia un ciclo di lode a Beatrice. Durante una malattia ha una visione, in cui Beatrice muore, e dopo poco tempo lei muore realmente. Egli è molto addolorato e cerca consolazione nello sguardo di una donna, simbolo della filosofia. Ma Beatrice gli appare in sogno, colma di gloria del Paradiso, e Dante <<è innalzato all'Empireo da Amore>>. L'opera si conclude con la decisione di non parlare più di Beatrice, se non quando potrà farlo in maniera degna.
Effetti che l'amore produce sull'amanteà amore nei canoni dell'amore cortese, il saluto è simbolo di apamento esteriore e materiale.
Lode della donnaà amore non per averne qualcosa in cambio ma fine a se stesso, apamento nel contemplare e lodare la donna amata.
Morte della <<gentilissima>>à amore che innalza l'anima fino alla contemplazione del cielo, apamento nel contemplare Beatrice nella gloria dell'Empireo.
Nello stilnovismo l'amore era un processo discendente: Dioà donnaà uomo, e solo in parte ascendente: uomoà donna.
Invece in Dante il processo diventa del tutto ascendente: uomoà donnaà Dio.
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