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Mentre accadono quelle cose in Asia, gli ambasciatori di Prusia, re della Britinia, cenarono a Roma presso l'ex (o il) console Tito Quinto Flaminio e lì, essendo stato menzionato Annibale, uno dei due disse che egli era nel regno di Prusia.
Flaminio il giorno dopo denunciò quella cosa al senato.
I senatori, i quali pensavano di non poter essere senza minacce con Annibale vivo, mandarono gli ambasciatori in Britinia, fra i quali c'era Flaminio, a chiedere al re la consegna di Annibale, ostilissimo allo stato dei Romani.
A loro Prusia non poté dire di no.
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