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Apuleio (125 d.C. - 170d.C.)
Vita
Apuleio nacque a Madaura, in Algeria, verso il 125 d.C. da famiglia agiata. Studiò dapprima a Cartagine grammatica e retorica poi ad Atene studiò innumerevoli discipline le quali soprattutto la filosofia. Viaggiò molto, per poi ritornare in Africa svolgendo l'attività di conferenziere. Si sposò con Pudentilla, una ricca vedova di Tripoli, madre di Ponziano. Tre anni dopo il matrimonio morì Ponziano e i parenti della donna incolparono Apuleio di averla sedotta grazie ad un filtro magico. Apuleio si difese con l'Apologia un discorso con il quale ottenne l'assunzione. Dopo il processo tornò a Cartagine e dal 170 non si fanno più notizie di lui.
Opere
Apologia => È il discorso di difesa pronunciato da Apuleio per difendersi dall'accusa di stregoneria nei confronti della moglie. Essa è formata da 103 cap. che si possono dividere in 3 parti principali. Dai cap. 1-25 Apuleio dimostra la vastità delle sue conoscenze e le argomentazioni dell'accusa vengono smontate una per una. Dai cap. 25-65 Apuleio affronta l'accusa più delicata, quella di essere un mago. In verità egli non dice apertamente di non essere mago, ma attribuisce a questa attività una funzione scientifica e filosofica. Infine negli ultimi moduli, Apuleio ripercorre tutta la storia con Pudentilla e dimostra di non averla sedotta a scopo di lucro. Dimostra che il matrimonio è stato favorito dal lio di Pudentilla e che l'eredità lasciata dalla vedova è andata tutta ai li.
Metamorfosi => Le metamorfosi sono una sorta di romanzo in 11 libri. Dal I al III libro si raccontano le avventure di Lucio, che incuriosito dalla magia praticata dalla moglie di un suo ospite, si trasforma per sbaglio in asino. Il possibile antidoto sarebbe quello di mangiare dei petali di rose. Dal IV al X libro sono narrate le vicende di questo asino che è travolto da una vastissima serie di accadimenti, l'ultimo dei quali viene comprato da un ricco signore che accortosi dell'intelligenza dell'asino lo voleva far esibire in uno spettacolo in cui si sarebbe dovuto accoppiare con una condannata a morte. Riesce a scappare a tale destino e viene aiutato nell'ultimo libro dalla dea Iside a riprendere le sembianze umane.
Aspetti di Apuleio e delle Metamorfosi
Apuleio è dipinto come il maggiore rappresentante della sua epoca, perché conosce sia il greco che il latino. Egli è uno dei protagonisti della "seconda sofistica" ed è interessato un po' a tutto dalla poesia alla musica.
La molla che spinge Apuleio è la curiositas che lo porta ad affrontare ogni tipo di studio e indagine. Egli punisce la sua smaniosità di conoscere simbolicamente attraverso le disavventure di Lucio.
Apuleio dovrebbe essere considerato un "mago della parola". Egli non bada al tema, bensì a come viene trattato, alla forma.
Nel suo stile la serietà e lo scherzo si uniscono. È reso inconfondibile da un eccezionale verve ludica e dalla rapidità del pensiero. Lo stile lessicale di Apuleio è composto da termini di tutti i tipi, dai più usuali ai più ricercati.
Apuleio ha rielaborato la storia delle Metamorfosi dal "Romanzo dell'asino" di Luciano da Samosata, però dandogli un intreccio più ricco e complesso. Esse si possono dividere in 3 nuclei principali: i libri I/III, i libri IV/X e il libro XI.
I primi tre libri introducono al tema apuleiano della magia, grazie a racconti "neri", relativi a esperienze di magia e stregoneria e ala curiositas. Nei libri centrali questa curiositas viene soddisfatta e vengono raccontate numerose novelle. Questa parte del romanzo è incentrata sulla rappresentazione della realtà attraverso la vita dei personaggi e delle passioni. Vi è il racconto di Amore e Psiche con lo schema-base di una favola. Essa richiama alcuni temi come la molla all'istinto irrazionale, il sesso e la curiositas. L'ultimo libro coincide con l'ultimo nucleo. In esso alla magia si sostituisce la spiritualità religiosa, alla curiosità profana quella spirituale. C'è la maturazione di Lucio che attraverso l'esperienza che lo rende degno di accostarsi alla preghiera, ottiene da Iside la grazia e la salvezza. C'è un continuo riferimento alla religione Isiaca.
Il linguaggio è uguale per tutti i personaggi, di ogni provenienza sociale. La realtà comune viene resa letteratura attraverso un linguaggio prezioso, sempre artificiale e non realistico.
L'effetto complessivo della tecnica di racconto di Apuleio è quello di un grande spettacolo nel quale i temi, significati e messaggi appaiono semplicemente un pretesto, di fronte al piacere di raccontare e stupire.
I personaggi non hanno spessore psicologico e neppure precisa individualità. Possiamo vedere uno sviluppo e una evoluzione solo nel protagonista, Lucio. Egli attraversando diversi stadi arriva alla maturità spirituale e acquisisce una profonda dimensione interiore.
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