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Ariobarzane: un esempio di amore paterno - Valerio Massimo

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Ariobarzane: un esempio di amore paterno - Valerio Massimo


L'amore di questo padre nei confronti del lio fu talmente grande da indurlo a cedergli il proprio regno, pur di non vederlo seduto in un posto piú basso di quanto non comportasse il suo rango.

Ariobarzanes filio suo Cappadociae regno cessit in conspectu Cn. Pompei. cuius cum tribunal conscendisset invitatusque ab eo in curuli sella sedisset, postquam filium in cornu scribae humiliorem fortuna sua locum obtinentem conspexisset, non sustinuit infra se conlocatum intueri, sed protinus sella descendit et diadema in caput eius transtulit hortarique coepit ut eo transiret, unde ipse surrexerat. exciderunt lacrimae iuveni, cohorruit corpus, delapsum diadema est, nec quo iussus erat progredi potuit, quodque paene veritatis fidem excedit, laetus erat qui regnum deponebat, tristis cui dabatur. nec ullum finem tam egregium certamen habuisset, nisi patriae voluntati auctoritas Pompei adfuisset: filium enim et regem appellavit et diadema sumere iussit et in curuli sella considere coegit.

Valerio Massimo, Fact. et dict. 5. 7 ext. 2


Ariobarzane rinunciò al regno di Cappadocia in favore di suo lio, alla presenza di Gneo Pompeo. Salito sul suo (= di Pompeo) palco e sedutosi, su suo invito1, sulla sedia curule, dopo aver visto che suo lio occupava, al lato estremo (a fianco) del segretario, un posto più basso di quanto comportasse il suo rango2, non sopportò di veder(lo) collocato al di sotto di sé, ma immediatamente scese dalla sedia (curule) e pose il (proprio) diadema sulla sua (= del lio) testa, e cominciò ad esortarlo a trasferirsi (nel posto) dal quale egli stesso si era alzato. Il giovane scoppiò a piangere3, il (suo) corpo rabbrividì, il diadema scivolò (a terra), e non riuscì ad andare dove (gli) era stato ordinato (di recarsi), e - cosa che quasi è al di là del credibile4 -(colui) che lasciava il regno era felice, (colui) al quale (il regno) veniva dato (era) triste. E una così nobile gara non avrebbe avuto termine, se l'autorità di Pompeo non fosse venuta in aiuto della volontà paterna: infatti (egli) chiamò re il lio e (gli) ordinò di indossare il diadema e (lo) costrinse a sedersi sulla sedia curule.








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