BUONE
NUOVE DA ROMA ( CICERONE )
Evitati, non senza ragione Brindisi e l'usuale percorso per la Grecia,
il primo agosto sono arrivato a Siracusa, perché mi veniva presentata come
conveniente la traversata da quella città per la Grecia; ma quella
città a me assai legata non poté trattenermi più di una sola
notte, sebbene fosse molto desiderosa di avermi. Ho temuto che il mio
improvviso arrivo presso amici determinasse qualche sospetto, se mi fossi
trattenuto a lungo.
Ma dopo
che i venti mi avevano spinto dalla Sicilia a Leucopetra,
che è un promontorio del territorio del Reggio, da quel punto mi
imbarcai (nuovamente) per effettuare la traversata, e, senza che ancora avessi
percorso un lungo tratto, fui ricacciato dall'austro nello stesso luogo da cui
ero salpato. Era notte fonda e la trascorsi nella villa di Publio Valerio, mio
alleato ed amico; l'indomani, mentre, sempre presso di lui, attendevo il vento
favorevole, vennero da me diversi cittadini di Reggio, alcuni dei quali da poco
tornati da Roma; ed è da loro che ricevo la prima notizia del pubblico
discorso di Marco Antonio, che mi piacque così tanto che, dopo averlo
letto, cominciai per la prima volta a pensare ad un ritorno a Roma.
FACILE
VITTORIA DEI ROMANI SUI VOLSCI ( LIVIO )
I Volsci superavano alquanto in numero; e così
sparliati e con disprezzo attaccarono battaglia. Il console Romano né fece
avanzare la schiera né ordinò ai suoi di emettere un grido proclamati i
centurioni di triari permettendo di rimanere saldi: non appena fosse venuto
alle mani il nemico, allora avrebbero combattuto con tutta la forza con le
spade. I Volsci stancati dalla corsa e dal clamore,
come gettandosi contro i Romani, dopo che osservarono l'impressione fatta di
fronte e che le spade brillavano, non
diversamente che se fossero caduti in insidie, turbati girano le spalle; e
neppure furono abbastanza le forze per la fuga, poiché erano andati in
battaglia di corsa. I Romani, al contrario poiché erano stati calmi all'inizio
della battaglia, vigili nei corpi, avendo raggiunto facilmente quelli stanchi
conquistarono anche l'accampamento con un assalto e il nemico privato
dell'accampamento avendo i vincitori esplorato Velletri,
irruppero in città con i vinti; e lì fu fatto più sangue
nella promiscua strage di tutte le stirpi che nella stessa battaglia. La grazia
(fu) data ai pochi, che si arresero.