latino |
CARME 64
Traduzione: Così mi rapisti, o perfido, dal focolare paterno
e mi lasciasti, o Teseo, sopra una spiaggia deserta?
Così, immemore, parti disprezzando gli dei
e porti verso la patria i tuoi esecrati spergiuri?
Nulla ha potuto piegare il crudele proposito
della tua mente, non hai avuto alcuna clemenza
che inducesse il cuore feroce a compassione di me?
No, non questo un giorno dolcemente mi promettesti,
non era questo che tu facevi sperare alla misera!
Ma erano nozze liete, sospirati imenei:
tutto ciò il vento lo lacera, lo disperde nell'aria.
Nessuna donna più creda ai giuramenti di un uomo,
nessuna speri che siano fedeli le sue parole.
Questo carme è ricco di ure retoriche che danno un senso di enfasi; questo è un argomento molto caro a Catullo, che qui riprende il concetto di fides (al verso 144) con la parola fideles, legata strettamente alla parola foedus, che Catullo usa come fondamento stesso di fides. Fides appartiene all'area semantica religiosa, ma Catullo la traspone a quella sociale, in quanto è inserito nella sua aspirazione personale, perché esso impone a Lesbia un legame giuridico: lei deve rispettare l'impegno preso nei confronti di Catullo, quindi dare e ricevere fides, che diviene perciò una qualità dell'amore.
Analisi grammaticale
Ci sono molte epanalessi (dal greco, vuol dire "ripetizione" e è l'analogo del latino geminatio); consiste nella ripetizione di una parola o di un'espressione all'interno della stesa frase. Qui si notino perfide (ai versi 132 e 133), nulla (ai versi 136 e 137) e non haec (ai versi 139 e 140). Essi danno un ritmo incalzante al carme, come colpi di dolore dati al lettore.
Ai versi 132, 134 e 138 ci sono delle domande retoriche che esprimono la disperazione di Arianna portata all'estremo.
Perfide e fideles costituiscono una contrapposizione terminologica (nel significato) ed etimologica (derivano dallo stesso termine).
Ci sono numerosi iperbati (inversioni dell'ordine grammaticale dei termine) ai versi 138 (inimite pectus) e 133 (perfide Theseu).
Ai versi 136-l37 e 139-l40 si noti l'inarcamento (enjambement).
Al verso 141 il termine hymenaeos (letteralmente canti nuziali) passa, per sineddoche, ad indicare le nozze stesse.
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