Cicerone parte finale dell'Orator,ultimo
libro:LXXI
Res se autem sic habet, ut brevissime dicam quod sentio: composite
et apte sine sententiis dicere insania est, sententiose autem sine verborum et
ordine et modo infantia, sed eius modi tamen infantia, ut ea qui utantur non
stulti homines haberi possint, etiam plerumque prudentes; quo qui est contentus
utatur. Eloquens vero, qui non approbationes solum sed admirationes, clamores,
plausus, si liceat, movere debet, omnibus oportet ita rebus excellat, ut ei turpe
sit quicquam aut exspectari aut audiri libentius. Habes meum de oratore, Brute,
iudicium; quod aut sequere, si probaveris, aut tuo stabis, si aliud quoddam est
tuum. In quo neque pugnabo tecum neque hoc meum, de quo tanto opere hoc libro
adseveravi, umquam adfirmabo esse verius quam tuum.
La cosa sta così,per dire in breve
ciò che sento:è insana cosa parlare in maniera ornata senza
esprimere il pensiero,invece è mancanza di eloquenza parlare con
ricchezza di contenuto però senza un ordine,ma l'infanzia è di
tal grado che coloro che sono in questa difficoltà non possono essere
considerati uomini stolti,anche per lo più prudenti;e questo che si
trova in questa situazione è contento.In verità l'eloquente,che
non solo deve approvare ma anche meravigliare,applaudire,suscitare,fare
chiasso,è necessario che si distingua in tutte le situazioni tanto che
venga considerata da lui qualcosa di disdicevole o essere visto o ascoltato con
troppo desiderio.Ti ho dato, O bruto,la mia impressione sull'oratore;in qualche
modo o seguirai se lo troverai,o resterai nella tua opinione,se la
tua(opinione)è un po' diversa dalla mia.Né io per questa impressione mi
confronterò con te,né questa mia impressione che in questo libro tanto
ho trattato,giammai sosterrò.