Elogio di Scipione l'Emiliano (Cicerone)
Certamente Scipione,sebbene sia stato rapito
improvvisamente(dalla morte) tuttavia per me vive e vivrà per sempre;
infatti ho amato la virtù di quell'uomo, che
non si è spenta; non a me solo,che l'ho sempre avuta tra le mani,sta
davanti agli occhi,ma anche ai posteri sarà famosa de insigne. Mai
nessuno rivolgerà l'animo e la speranza cose maggiori, nessuno che non
ritenga la memoria e l'immagine di quello da proporsi a sé. Certamente tra
tutte le cose che o la fortuna o la natura mi ha concesso, non ho nulla che
possa are con l'amicizia di Scipione. Neppure lo ho mai offeso in una
minima, almeno deliberatamente, né io stesso ho sentito da lui ciò che
non volessi. Una sola era la casa, lo stesso cibo, e comune, non solo io
servizio militare ma anche i viaggi e i soggiorni in camna (erano)comuni.
Infatti cosa dirò riguardo la passione del conoscere sempre qualcosa e
dell'imparare? Abbiamo impiegato in queste cose lontani dagli occhi del popolo
tutto il tempo libero. E se il ricordo e la memoria di queste cose fossero
morte insieme con lui, in nessun modo potrei sopportare il desiderio dell'uomo
molto legato ed affettuosissimo. Ma queste cose non sono svanite e piuttosto
sono nutrite e accresciute dal mio pensiero e dalla mia memoria.