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Facendo riferimento ai rispettivi moduli delle due monografie sallustiane, delinea un confronto tra i ritratti di Catilina e di G. Mario evidenziandone analogie e differenze.
Catilina e Mario sono i due grandi personaggi delle monografie di Sallustio; il primo è descritto nel De Catilinae coniuratione, il secondo nel Bellum Iugurthinum. Questi due personaggi hanno un rapporto diverso con la politica del loro tempo: Catilina, pur essendosi candidato per ben tre volte, non riesce ad ottenere il consolato. Mario, invece, ha sempre un largo consenso presso la popolazione e ottiene a pieni voti tutte le magistrature, compreso il consolato (fu infatti nominato console per sette volte consecutive). Pur ottenendo risultati ben diversi questi due personaggi sono accomunati da un' ambitio, quella di arrivare al potere. Diversi sono, però, i mezzi con cui perseguono il loro scopo: Catilina con una congiura, Mario attraverso la candidatura. Mario e Catilina sono diversi anche per estrazione sociale, infatti Catilina è nobili genere natus, mentre Mario è un homo novus e arriva dalla provincia. Entrambi i personaggi sono descritti grandiosamente per quel che riguarda la loro indole. Il ritratto di Catilina (cap. V, De Catilinae coniuratione) si basa essenzialmente sull'alternanza tra la magna vi et animi et corpori e l'ingenio malo pravoque. Catilina è infatti dotato di una straordinaria forza fisica e di un grande ingegno che impiega però solo in azioni malvagie. La personalità di Catilina è perfettamente riassunta nel chiasmo satis eloquentiae, sapientiae parum. La descrizione di Mario (cap LXIII, Bellum Iugurthinum) si apre invece mettendo in evidenza la sua pietas, dote caratteristica degli eroi antichi (vedi anche Enea). Mario risulta così essere un uomo leale ed operoso, coraggioso militare ed onesto cittadino. Diversamente da Catilina trascorre la sua vita lontano dalla Graeca facundia e dalle urbanis munditiis, tanto da maturare così un integrum ingenium. Un'altra differenza riscontrabile tra i due riguarda la loro giovinezza: Catilina trascorre la sua adolescenza compiendo azioni malvagie e approfitta delle proscrizioni di Silla per compiere omicidi e furti; Mario, al contrario, non appena raggiunge l'età per poter prendere le armi, si arruola come soldato, mostrando così a tutti il suo valore che in seguito lo aiuterà a farsi strada e a ricoprire le varie magistrature. Non bisogna però svalutare la ura di Catilina considerandolo un semplice malvagio, perché la sua personalità è molto sfaccettata ed è abilmente descritta da Sallustio. Anche per Mario, Sallustio sembra riservare un tono leggermente critico dicendo di quello che postea ambitione praeceps datus est. Le doti descrittive di Sallustio, infatti, emergono appieno attraverso i ritratti di questi due personaggi.
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