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Fedro

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Fedro


Supponiamo che le favole siano nate dalla sua professione d'insegnante, in quanto sia in Grecia che a Roma, le favole sono libri per l'insegnamento.

Esopo è il primo iniziatore della favola letteraria in Grecia, ed è anche il modello ripreso da Fedro.

La favola è un genere ripreso da Archiloco e da Esiodo (VII sec a.C.), all'interno dell'epica didascalica di Esiodo, e della poesia giambica di Archiloco, che inseriscono questo particolare genere nelle loro opere.


Esopo schiavo dell'Asia minore, vissuto nel VI sec a.C. e raccoglie per primo il materiale favolistico greco e orientale, dando forma letteraria ad un genere che prima era sviluppato a livello sociale, presso le classi basse. Con Esopo la favola diventa un genere autonomo, costituita da brevi racconti che hanno una morale, ovvero un messaggio morale. La favola propone sempre un modello di comportamento positivo o negativo, un'esemplificazione delle massime o dei proverbi, che esprimono una visione della vita ispirata da una saggezza tipicamente popolare; ci si ritrovano degli spunti di critica sociale da parte degli umili e dei deboli verso i potenti. La forma più caratteristica delle favole di Esopo è l'apologo animalesco, favola che ha come protagonisti animali parlanti, che incarnano caratteristiche tipicamente umane. Esopo recupera anche delle "storielle", nelle quali i protagonisti sono uomini.




Fedro dice di recuperare Esopo, mettendo in versi e rendendo più bella la materia recuperata. Quando Fedro riprende le favole di Esopo, non recupera l'esametro, ma usa il trimetro giambico (gr.), considerato uno dei versi con il ritmo più vicino alla lingua parlata: voleva creare un'opera raffinata, che però fosse comprensibile a tutti, con l'intendimento di rivolgersi anche a classi sociali poco elevate.


Trimetro giambico greco = senario giambico latino usato nella commedia, che dei punti in comune con la favola:

  • vogliono far divertire il pubblico
  • hanno carattere realistico, presentano ambienti della vita quotidiana, i personaggi sono donne ed uomini comuni
  • la favola spesso assume la forma del dialogo, per questo il senario giambico è il metro più appropriato, secondo la visione di Fedro.


divertire

Finalità delle opere di Fedro

ammonire, proporre comportamenti


Due sono gli obiettivi dal punto di vista formale: varietas e brevitas.


Varietas: muove dal tentativo di superare gli schemi ripetitivi e i limiti della favola animalesca (nel primo libro i protagonisti sono animali; poi diventano personaggi storici, divinità, ma comunque uomini). Si allontana dalla tradizione di Esopo, sono degli aneddoti storici di origine romana, che hanno per protagonisti anche Augusto, Pompeo e Tiberio non imitazione ma emulazione del modello da parte di Fedro: non solo si esercita con nuovi schemi e contenuti, ma anche con nuove scelte formali; Fedro mette in poesia storie che i predecessori avevano trattato in prosa. Lo stile è semplice, ma non rinuncia all'elaborazione stilistica, quindi le opere risultano essere più raffinate di quelle di Esopo.



Brevitas: Fedro si attiene a questo canone di tipo formale

mole limitata dei libri

estensione limitata delle opere

concisione recupera l'alessandrinismo, in un solo verso esprime con chiarezza un gran numero di concetti, condensa in poche battute molti pensieri.


Favola: caratteristica è la morale, che è particolare rispetto ad altri generi. La morale può seguire l'esempio oppure può anticipare il racconto (nel senso che può essere messa all'inizio o alla fine). L'intento didascalico e moralistico si svela esplicitamente: questo è un uso tipico del genere favolistico greco, che è legato all'esigenza di assicurare che il messaggio morale sia stato recepito con precisione dal pubblico.

Nelle favole di Fedro emerge una visione della vita che coincide con il punto di vista degli umili, dei ceti poveri, come era per Esopo nell'opera ci sono tutta una serie di spunti di politica, polemica sociale. Fedro però non propone alternative, la morale è statica e rinunciataria: si denuncia il male ma lo si considera inevitabile, manca la proposta per contrastare i potenti e i prepotenti: questi si propongono con la violenza e contro questa non si può nulla. Tuttavia, contro la violenza e le ingiustizie si può agire d'astuzia. La libertà è il valore fondamentale, e va anteposta a tutto e a tutti.

Nonostante tutte queste considerazioni, Fedro è pervaso da un pessimismo disincantato.








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