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GIULIO CESARE

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GIULIO CESARE


VITA:


  • Data di nascita incerta: i più sostengono che sia nato nell'anno 100, altri nell'anno 102. Secondo questi ultimi, non ci sarebbe il problema della sua nomina a console in età più giovane di quanto prevedevano le leggi (43 anni). Ora si tende verso la data intermedia di 101. Nacque il 13 del mese Quintile (luglio).
  • Provenienza familiare: faceva parte di una delle più aristocratiche famiglie romane (gens Giulia), sebbene suo padre non arrivò a ricoprire neanche la carica di console. Sua zia Giulia aveva sposato Mario, "l'uomo d'Arpino", ed egli era, quindi, legato al partito dei populares.
  • Mogli: Secondo quanto ci dice Svetonio nel De Viris Illustribus, Cesare "perdette il padre a sedici anni. L'anno seguente, designato flamine diale , sciolse il suo fidanzamento (secondo alcuni era già sposato, e quindi divorziò, sotto il consiglio della zia Giulia e di Aurelia) con Cossunzia, giovane di famiglia equestre (che, perciò, non poteva essere moglie del flamine diale), ma molto ricca, che gli era stata promessa fin da quando indossava la toga pretesta , e sposò Cornelia, lia di Cinna, successore di Mario alla guida dei populares, che già era stato console quattro volte.


Sommo sacerdote di Giove, carica istituita dal re Numa Pompilio (Livio Ad Urbe condita, Libro I, cap. 20, 2). Questo sacerdozio, riservato ai patrizi, era una delle cariche più onorifiche della repubblica. Il flamine diale aveva un seggio in Senato ed il diritto di indossare la veste ricamata di porpora, come i magistrati (ibid.). Era preceduto da un littore e da un battistrada che avvertiva gli operai, al suo apparire, di sospendere ogni lavoro, perché questo era uno dei numerosi e curiosi interdetti della carica, come anche quello di non poter salire a cavallo, di non poter uscire fuori Roma (Livio Ad Urbe condita, Libro V, cap. 52, 13) ecc. La moglie del flamine, che doveva essere necessariamente essere patrizia, come lui stesso, partecipava a numerose cerimonie ed era circondata da uguale rispetto. Non poteva essere ripudiata e, alla sua morte, il flamine doveva dimettersi. Cesare era stato designato flamine, ma non fu mai insediato nella carica. Per un curioso destino, coloro (Silla) che volevano perseguitarlo togliendogli un sacerdozio, sommamente onorifico ma puramente religioso e pacifico, gli consentirono in seguito, col togliersi tutti gli interdetti, di dedicarsi alla politica e alle armi. F(i)lamen, inis - designa un sacerdote romano, recante un cappello con al cima di lana; gli antichi per questo facevano derivare flamen da filamen (= filamentum).



La toga praetexta veniva indossata dai ragazzi durante l'infanzia ed aveva una banda di porpora all'orlo; i ragazzi fra i 15 e i 17 anni, invece, indossavano una toga tutta bianca (toga virilis o pura).


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