latino |
HOMO DUCTUS IN SE SEMPER HABET DIVITIAS
Simonie, famoso poeta della Grecia, scriveva liriche straordinari, per sopportare facilmente la povertà. Un giorno cominciò a viaggiare per le città dell'Asia affinché ricevesse un compenso celebrando la lode dei vincitori. Con questo tipo di arte egli accrebbe i suoi beni e decise di ritornare in patria. Era infatti, come dicono, dell'isola di Ceo. Si imbarcò su una nave, ma una terribile tempesta insieme con l'antichità distrusse la nave. Questi raccolsero le cinture, quelli le ricchezze, come sostegno di vita. Un uomo curioso gli chiese "Simonie, non prendi niente dalle tue ricchezze?" "I miei beni" rispose "sono tutti con me". Allora pochi fuggono a nuoto, poiché molti morirono a causa del pesante carico. I briganti sono presenti, rubano le ricchezze, li lasciano nudi. Fortuitamente vicino ci fu l'antica città di Clazomene e i naufraghi andarono verso quella. Qui viveva un uomo dedito allo studio della letteratura: quello lesse spesso le liriche di Simonie ed era suo grande ammiratore; lo riconobbe dal modo di esprimersi e per desiderio lo accolse presso di sé; rifornì l'uomo di un vestito, di soldi e di servi. Gli altri portano la sua tavola, chiedendo vitto. Quando Simonie vide casualmente quei passanti disse: "Quando un tempo vi dissi : i miei beni sono tutti con me; tutti abbandonaste i vostri".
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