I luoghi dove insegnarono Platone e i suoi
discepoli
Durante la mia permanenza ad Atene, com'ero solito fare, decisi insieme
a Marco Pisone di fare una passeggiata pomeridiana nell'Accademia in quel
ginnasio che è chiamato Tolomeo, quando erano con noi mio fratello
Quinto, Lucio Cicerone, cugino per parentela ma fratello per affetto, e Tito
Pomponio, soprattutto perché in quel periodo quel luogo era libero da ogni
scompiglio. Ma dopo che fummo giunti nei luoghi dell'Accademia famosi a ragione,
là c'era la solitudine che avevamo cercato. Allora Pisone disse: "A noi
è dato da una disposizione naturale o da un'illusione il fatto che,
vedendo questi luoghi in cui abbiamo imparato che grandi uomini passarono molto
tempo, siamo più agitati di quanto non lo saremmo se ascoltassimo i loro
discorsi o leggessimo qualche loro scritto?". Allora Mi venne in mente Platone,
il quale abbiamo appreso che fosse solito discutere qui e del quale anche quei
giardini vicini non solo recano il ricordo, ma sembrano evocare lui stesso al
mio cospetto. Ecco lì Pseusippo, Senocrate, un altro suo discepolo, che
si sedeva proprio in quel posto che vediamo. Quanto a me, mentre pensavo a
quella nostra curia a Roma, mi rafuravo spesso Scipione, Catone, Lelio,
tanta forza evocativa c'è in quei luoghi!