I
veri beni
Da Cicerone
Avendo Demetrio, re dei Macedoni, espugnato
Megara dopo un lungo assedio, i soldati del medesimo saccheggiarono la
città molto avidamente e con molta crudeltà. Il re, vedendo
Stilpone, famosissimo filosofo, che si allontanava dalla città, senza
alcun carico, vestito soltanto con una tunica e un mantello, credendo che
quello avesse perso tutti gli averi nel saccheggio della città, e che
perciò fosse afflitto, lo interrogò cosi: "Cosa hai perso, o uomo
sapientissimo, in questa calamità?" "Niente -rispose quello- Io porto
tutte le mie cose con me". Con queste parole voleva dire che lui non aveva
potuto essere privato né della virtù, né della sapienza dai soldati, per
quanto molto avidi: cioè che devono essere stimati quegli unici beni che
non possono essere sottratti; che egli non teneva in alcun conto tutte le altre
cose. Il re, che aveva commiserato il filosofo, fu indotto ad ammirare il
grande animo e la sapienza di quello medesimo; il crudele nemico, avendo
saccheggiato la casa, l'aveva distrutta e incendiata, aveva condotto via le
lie in servitù, aveva privato quello stesso di tutti i suppellettili:
egli stesso non esitò a dirgli che non aveva lasciato nulla!
O sapienza da
ammirare e da imitare!