Il Liber
catulliano si apre con un carme di dedica, che diventa occasione per una
dichiarazione d'amicizia e stima poetica. Catullo scrive per chi si intende di
poesia e condivide la sua cultura. La lirica è un gioco che al lettore
attento rivela una dottrina. Catullo è modesto, ma dai suoi scherzi
poetici s'attende l'immoralità. Il Liber è formato da 116
componimenti, comprende una prima parte di (carmi 1-60) scritti in metri vari,
endecasillabi, trimetri giambici e metri lirici; una seconda parte (carmi 61-68)
detti carmina docta scritta anch'essa
in vari metri e una terza (carmi 69-l16) scritti in distici elegiaci, qualcuno
di carattere satirico. Catullo nel primo carme indica la sua poesia come
leggera, che non comprende tutta l'opera, ma solo una parte distinta dei carmina docta. Se si sottolinea la
giovinezza ingenua e la spontaneità dei suoi versi ci sfugge la portata
culturale che Catullo compie nei suoi sodales, cioè
adattamento della poesia alessandrina nel modo romano, rimangono comunque fuori
dai carmina docta. Chi ha visto in
Catullo il poeta dell'innamoramento, attento alle sfumature psicologiche,
finisce per trascurare i carmi ispirati alla più tenera amicizia e alla
pungente inimicizia e i carmi in cui Catullo esprime chiarisce appassionatamente
il suo credo estetico. Catullo è il poeta del dolore cosmico, che gli
suggerisce la morte del fratello, che raggiunge tono omerici e che scorge fra i
baci fitti l'incomprensibile pallore della morte. Lo stile di Catullo è
una via di mezzo tra lo stile alto di Ennio e quello basso di Plauto, secondo
il modello della poichilia
alessandrina: dosando elementi dei due stili, che innalzasse quello della
poesia leggera e diminuisse il grado dei carmina
docta. Il risultato è originale: accanto al lessico della lingua
parlata e a termini volgari, troviamo uno stile aristocratico e letterario, che
non disprezza gli arcaismi o i grecismi. Lo stile di Catullo si riconosce
dall'uso abbondante di ure retoriche come: l'antitesi, l'allitterazione,
l'embajament, l'ossimoro, il climax, oltre alla metafora e alla similitudine.
Caratteristici sono, inoltre, i diminutivi.