latino |
Il valore di Crastino
Crastinus,
centurio quem superiore
anno in legione decima Caesar duxerat,
vir singulari virtute fuit atque
sua morte exercitui Romanorum
victoriam dedit. Signo proelii dato: «Sequimini me, - inquit - manipulares mei, atque in hostem irruamus! Unum hoc proelium
superest: quo confecto Caesar
suam dignitatem, nos nostram liberta rem recuberabimus». Simul respiciens Caesarem: «Faciam - inquit - hodie ut mihi
aut vivo aut mortuo gratias agas». Haec cum dixisset, primus dextro
cornu procucurrit atque eum commilitones
eiusdem centiriae secuti sunt. In eo proelio
plurimi milites atque plerique centurions ceciderunt; interfectus est etiam fortiter
pugnas Crastinus, compluribus vulneribus affectus, neque falsum id fuit quod ille in pugnam proficiscens dixerat.
Traduzione
Crastino, centirione che Cesare aveva guidato l'anno precedente nella decima legione, fu un uomo di eccezionale valore e con la sua morte procurò la vittoria all'esercito dei romani. Dato l'ordine di battaglia: «Seguitemi - disse - miei soldati, e corriamo contro il nemico! Rimane solo questa battaglia al termine della quale noi riacquisteremo la nostra libertà e Cesare la sua dignità». Nello stesso tempo rivolgendosi a Cesare: «Oggi farò in modo che tu mi faccia grazia - disse - o come vivo o come morto». dopo aver detto questa cosa, avanzò per primo dall'ala destra e i commilitoni della sua stessa centuria lo seguirono. In questa battaglia morirono molti soldati e la maggior parte dei centurioni; combattendo con forza, prossimo alla fine e con molte ferite, fu ucciso anche Crastino e non fu una menzogna ciò che quello partendo verso la battaglia aveva detto. Infatti per merito del suo esercito è stata ottenuta la vittoria di Cesare.
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