Ingratitudine
degli Ateniesi per gli uomini politici
Focione,
uomo di lealtà integerrima, accusato di tradimento poiché avrebbe
consegnato il Pireo ai Macedoni, fu portato in Atene all'assemblea del popolo
dove si facevano i giudizi dei rei di crimini capitali. Mentre era trasportato
con un carro al giudizio poiché per l'età non aveva forza ai piedi, ci
fu una grande affluenza di cittadini. Infatti alcuni memori dell'antica
(sua)fama, commiseravano la sua età; ma moltissimi erano infiammati
dall'ira per il sospetto di tradimento e soprattutto poiché non potevano
dimenticare che lui, indifferente agli interessi della plebe, aveva favorite il
partito degli ottimati. Perciò non gli fu data neppure la facoltà
di difendersi, ma fu condannato a morte. Mentre era portato a morte gli venne
incontro Eufileto che, ricordandosi dell'antica
amicizia, gli disse piangendo - Oh quante ingiustizie soffri, o Focione!- Egli gli rispose - Ma non previste-. - Infatti
non dimentico gli uomini illustri ai quali in questa città è toccata
una morte di questo tipo e una tale ricompensa dei servigi-. Il volgo
usò tanto odio contro di lui che nessuno tra i cittadini liberi
osò seppellirlo.