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LE ORIGINI DEL TEATRO LATINO
L'Ars Amatoria di Ovidio ci permette di trarre osservazioni sulla connessione del teatro latino con la vita dello stato e dell'ambientazione del teatro arcaico. le prime rappresentazioni teatrali erano un occasione si incontro con l'arrivo di una comnia di attori che avviava insieme suoni, danze, giochi, musica .
Nel
In Grecia ( VI sec.) si incentrava sull'idea del dramma: il teatro cioè si distingue dagli altri generi letterari per il fatto di essere un'azione scenica. I testi teatrali erano in versi e prevaleva l'alternanza tra parti recitate e parti musicate e cantate. In Grecia si svilupparono tre forme: tragedia, commedia, dramma satirico.
In Grecia il teatro era un rito incentrato su valori religiosi e politici della polis. Le rappresentazioni erano messe in scena durante gli agoni tragici in occasione delle feste della polis. Per la città il teatro era un momento educativo.
A Roma il teatro
era inserito in una cornice celebrativa era un modo di solennizzare un evento
politico, militare o religioso. Il teatro latino era un occasione di
divertimento. Il pubblico rappresentava tutti gli starti della società
umana, comprese le donne. Il primo teatro in pietra fu quello di Pompeo
edificato nel
Un pubblico cosi eterogeneo imponeva agli autori in una serie di adattamenti dei generi serie difficili: bisognava infatti cercare di compiacere i gusti di un pubblico turbolento.
Il teatro greco era simbolo di identificazione culturale e si diffuse in Italia grazie agli artisti di Dioniso. Il teatro ellenico influenzo quello latino poiché si era consolidato un teatro di repertorio comprendente i tre grandi tragici greci Eschilo, Sofocle ed Euripide.
Il Coefore del tragediografo Eschilo è il perfetto riassunto della tragedia. Questo monologo ci pone di fronte a un personaggio "tragico" preso in una situazione "tragica"
Tragedia non significa, come nell'uso comune, situazione catastrofica, anche se nelle tragedie queste situazioni non mancano, ma indica la condizione di un personaggio che si trova di fronte a un alternativa senza via d'uscita, perché entrambe le scelte portano alla rovina. Il nodo centrale era il dilemma e il dubbio. La tragedia implicava una riflessione sulla problematica dell'esistenza e la responsabilità che pesa su ogni azione umana. La tragedia si apre alla critica razionalistica in opposizione all'epica. La tragedia si chiude alla cultura del consenso ma si apre alla cultura della critica.
Analogamente anche Shakespeare nell'Amleto utilizza la tragedia.
Elementi fondamentali:
Il pubblico prova un piacere legato alle emozioni provocate in lui dal processo mimetico (mimesis). La tragedia è un espressione legata alla vita della polis e promosse l'idea di democrazia.
Eschilo:
Sofocle:
Euripide:
TRAGEDIA LATINA, REGNO DELLE FURIE
La fabula del
Fu necessario ridurre i complessi valori tragici ad aspetti più lineari e immediati, privilegiando ciò che poteva colpire la sensibilità e la fantasia romana. Gli autori tragici latini valorizzarono le trame e esasperarono i sentimenti più spontanei. La tragedia divenne una forma di spettacolo. Gli autori latini si interessavano dell'orrido e del macabro, forte accentuazione del patetico, forma alta e solenne.
Il furialis impetus (ingresso delle Furie armate di fiaccole in una tragedia di Ennio) è il motore della tragedia romana: le Furie, che nella tragedia greca perseguitavano il colpevole, nella tragedia romana non si limitarono a entrare in scena con aspetto terrificante, ma entrano nell'animo dei personaggi e li spingono nel loro irrazionale percorso di orrore.
Cothurnata: tragedia mitologica di ambientazione greca. Nome dai calzari degli attori.
Praetextae: tragedie di ambientazione romana sulle leggende delle origini e sulla storia contemporanea. Nome dalla toga dei protagonisti.
La tragedia greca usava il metro del trimetro giambico nelle parti recitate e per le parti cantate e per i cori usava una varietà di metri. I latini usavano il senario giambico e una gran quantità di metri lirici per il coro. Parallelamente alla notevole riduzione degli interventi corali si estesero le parti cantate. Nel teatro latino esistevano tre tipi di recitazione: il cantato, il parlato e il recitativo.
Della tragedia latina ci rimangono solo pochi frammenti usati come citazioni dei grammatici.
LIVIO ANDRONICO
Scrive drammi, tragedie e commedie. Otto titoli di tragedie con prevalenza del ciclo troiano.
NEVIO
Introdusse il mito di Licurgo. Tragedie di argomenti romani dando vita alla fabula praetexta.
ENNIO
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COMMEDIA
L'Aulularia di Plauto rappresenta il genere comico che si sviluppò a Roma tra il III e I secolo a.C. molti elementi che caratterizzano questo passo sono tipici della commedia di epoca antica: quotidianità dell'ambientazione e l'estrazione sociale medio - bassa. Il linguaggio appare segnato da forte colloquialità: si notano espressioni proverbiali, esclamazioni, insulti, espliciti richiami a punizioni corporali, ure retoriche.
Aristotele definisce la commedia come un'imitazione che ha per oggetto persone volgari, in opposizione alla tragedia che invece imita caratteri nobili. La commedia vuole suscitare riso con il ridicolo. Intrecci complicati da equivoci, inganni e scambi di persona, ma regolarmente conclusi dal felice scioglimento delle tensioni nel lieto fine. Lo stile "umile", cioè semplice e volotoa riprodurre il linguaggio della comunicazione quotidiana.
COMEMDIA GRECA
Nasce nel VI sec a.C nell'Attica. Da komos "corteo" e ode "canto". Ha avuto origine dalle falloforie, cerimonie religiose durante feste campestri celebrate in onore di Dioniso.
Intorno al V sec
a.C. la commedia si allontanò dalle originarie manifestazioni rituali e
si sviluppò in forme letterarie definite e entrò a far parte nel
I principali autori sono Eupoli, Cratino e Aristofane. Le vicende delle commedie erano ispirate a temi e personaggi dell'attualità politica ateniese, che venivano rappresentati in forme caricaturali e talvolta surreali. Due momenti fondamentali:
Tutto si concludeva con un corteo (komos) in cui attori e coreuti si dirigevano a un banchetto.
Aristofane
Tra IV e III secolo a.C. ci fu una fase intermedia per la commedia in corrispondenza della fine deldemocrazia - Le elezioni - I gruppi parlamentari - Il governo - La Corte Costituzionale" class="text">la democrazia. Parodia di soggetti mitologici. Riduzione del ruolo del coro e incremento della dimensione narrativa dell'intreccio.
Tra IV e III secolo a.C. si diffuse la commedia nuova in piena età ellenistica. Il principale autore fu Menandro. Si abbandonano i temi politici, le polemiche personali e il carattere satirico della commedia antica e ci si concentra sulla vita quotidiana e sui caratteri e sulla psicologia. (specchio della vita). Intreccio abbastanza complesso. Perdita centralità del coro, ssa della parabasi e aumenta la compattezza del testo drammatico.
Menandro
COMEMDIA LATINA
A Roma esisteva gia una produzione comica locale recitata da attori non professionisti ma non ci resta nessuno scritto. Le prime manifestazioni teatrali romane nacquero in occasione di festività che coincidevano con momenti rilevanti dell'attività agricola.
Fescennini: riconducibili all'ambiente etrusco. Consistevano in dialoghi dal tono volgare e aggressivo che accomnati dalla gestualità venivano improvvisati da contadini con il volto coperto da maschere. Proprio le maschere hanno funzione propiziatoria e apotropaica.
Satura: origini rituali. A partire dal IV secolo a.C. Per far cessare una pestilenza vennero organizzati dei ludi scaenici apotropaici realizzati da attori dell'Etruria. I giovani romani imitando questi attori crearono uno spettacolo fatto di danza, musica, mimica e recitazione. Nacque cosi la satura caratterizzata dalla varietà artistica.
Atellana: deriva il suo nome dalla cittadina osca di Atella. Recitata da giovani romani. Caratterizzata da un'accesa oscenità e da una forte aggressione verbale. Maschere fisse.
Il teatro comico regolare si sviluppò a Roma a partire dalla seconda metà del III secolo a.C. sono sopravvissute un cospicuo numero di opere. Alla base di questa fioritura c'è il contatto tra i commediografi latini e i testi della Commedai Nuova ellenistica.
Fabula palliata: prima produzione comica latina ma mantenne l'ambientazione greca e greci rimasero i nomi dei personaggi. Libertà. Livio Andronico fu il primo autore di palliatae ma rimangono solo pochi frammenti. Nevio introdusse per primo la contaminatio. Rimangono 130 versi e 40 titoli.
Fabula togata: tra il II e I secolo a.C. si sviluppò questa commedia che prende il nome dalla tog. Ambientata a Roma, aperta a tematiche romane e con personaggi dai nomi romani. Intrecci bastai sull'amore e sul denaro.
I più grandi
commediografi latini furono Plauto e Terenzio e Cecilio Stazio.
Quest' ultimo nato a Milano nel
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