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La volpe e l'uva
(Fabulae, 4.3)
Fame
coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus: 1° periodo
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere».
Qui facere quae non possunt
uerbis elevant, 2° periodo
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
Consegne:
Dividi il testo in due sequenze in relazione al variare delle funzioni
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus: 1°
sequenza
quam tangere ut non potuit, discedens ait:
«Nondum matura est: nolo acerbam sumere».
Qui facere quae non possunt uerbis
elevant, 2° sequenza
adscribere hoc debebunt exemplum sibi.
La prima sequenza rappresenta la favola vera e propria, con la situazione iniziale, l'esordio, lo sviluppo e la situazione finale.
La seconda sequenza è la morale della favola che insegna che quando non riusciamo a raggiungere qualcosa che per noi è indispensabile, diamo la colpa a fattori esterni.
Ricostruisci la fabula della storia (fai particolare attenzione ai participi)
La favola ha come luogo principale il pergolato, dove è appesa l'uva. La volpe cerca con tutte le sue forze di raggiungerla ma non ci riesce e così giustifica tale cosa dicendo che l'uva era troppo acerba e quindi non l'avrebbe mai mangiata. La volpe quindi se ne va, lasciando l'uva appesa al pergolato e rinunciando così al suo pasto e non soddisfacendo la sua fame. La fabula e l'intreccio coincidono, la favola è quindi in ordine logico e cronologico.
PASSA ora alla traduzione di lavoro:
dividi il testo in periodi
dividi i periodo in proposizioni (evidenziando i vari indicatori morfo-sintattici)
analizza la struttura delle varie proposizioni ( sogg VERBO compl ogg compl termine, compl indiretti con le relative espansioni)
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus: 1° periodo
quam tangere ut non potuit discedens ait
«Nondum matura est nolo acerbam sumere
Qui facere quae non possunt uerbis elevant 2° periodo adscribere hoc
debebunt exemplum
sibi.
(qui non possum facere, quae verbis elevant debebunt adscribere hoc exemplum sibi)
1° proposizione: Fame coacta
2° proposizione: vulpes alta in vinea uvam adpetebat summis saliens viribus:
3° proposizione: quam tangere
4° proposizione: ut non potuit
5° proposizione: discedens
6° proposizione: ait:
7° proposizione: «Nondum matura est:
8° proposizione nolo
9° proposizione acerbam sumere».
10° proposizione Qui facere
11° proposizione quae non possunt
12° proposizione uerbis elevant,
13° proposizione: adscribere
14° proposizione hoc debebunt exemplum sibi.
Fame coacta vulpes alta in vinea
uvam adpetebat summis saliens viribus:
quam tangere ut non potuit discedens ait
«Nondum matura est nolo acerbam sumere
Qui facere quae non possunt uerbis elevant adscribere hoc
debebunt exemplum
sibi.
Complementi:
fame: compl causa efficiente
vulpes: soggetto
uvam: compl oggetto
acerbam: accusativo sing
Le favole di Fedro
Introduzione
Aesopus auctor quam (questa) materiam repperit, reperio, is, repperi, repertum, ire =trovare
hanc ego polivi versibus senariis. Polio, is, ivi, itum, ire = pulire, abbellire
Duplex libelli dos est: quod risum movet, dos,tis = dote, pregio
et quod prudenti vitam consilio monet. quod=congiunz dichiarativa=che, il fatto che
moneo,es,ui,itum,ere=ammonire,insegnare
Calumniari (criticare) si quis (qualcuno) autem voluerit (volesse),
quod arbores loquantur, non tantum(solo) ferae,
fictis iocari nos meminerit fabulis (meminerit=ricordi nos iocari = che noi giochiamo fabulis fictis = fittizie)
Io ripulii con (=in) versi senarii questa materia, cui Esopo ritrovò (come) autore (inventò). Il pregio del libretto è doppio: che eccita il riso e che ammonisce la vita con un consiglio prudente. (=dà saggi consigli per governarsi nella vita). Se alcuno poi avrà voluto (=volesse) trovar a ridere, perché (anche) gli alberi parlano, (e) non soltanto le bestie, si ricorderà (=si ricordi) che noi scherziamo con racconti inventati.
Prologo
L'autore Esopo partorì questa materia che io ho riportato in versi
senari. Duplice è il pregio del libretto, in quanto porta al riso e mena
la vita con prudente consiglio. Se poi qualcuno avrà voluto trovar da
calunniare poichè gli alberi parlano, non solo le bestie, si sarà
avveduto che noi allietiamo con divertenti storielle inventate.
Chi è il modello a cui Fedro si ispira?
Fedro si ispira al modello di Esopo cercando di suscitare il riso ma soprattutto vuole ispirare ad un modello di vita, consigliando e mettendo in evidenza i temi e le problematiche più importanti che caratterizzano la vita umana; questi "consigli" sono espressi mediante delle favole che hanno come personaggi principali soprattutto animali che assumono comportamenti umani. Tutto ciò viene espresso nella morale della favola.
Quale verso adotta Fedro nelle sue composizioni?
Fedro adotta una forma poetica di tipo senario, tipica dei poeti.
2a) a quale fine?
Tale forma poetica suscita un immediata comprensione e mette in evidenza le tematiche principali, secondo una forma chiara ed esplicita.
Come definisce la sua opera?
L'opera di Fedro viene definita complessa e allo stesso tempo divertente e di facile comprensione perché in poche righe riesce a mettere in evidenza un insegnamento e fa divertire.
Quanti e quali sono gli scopi che Fedro attribuisce alla sua opera?
Fedro, attraverso la sua opera, intende suscitare il riso delle persone ma mette in evidenza gli aspetti e i comportamenti spesso negativi degli uomini in particolare; vengono soprattutto messe a confronto i comportamenti delle classi sociali più ricche e potenti rispetto alle classi più povere costrette a subire i soprusi e le ingiustizie che comporta l'essere inferiore.
Per quale motivo pensa che la sua opera possa essere criticata?
Fedro teme che la sua opera possa essere criticata poiché ha dato caratteristiche e comportamenti umani agli esseri viventi che non le possiedono; gli animali sono spesso utilizzati allo scopo di rappresentare il tema centrale che emerge nelle sue favole: le ingiustizie sociali e il dominio, spesso ottenuto con la forza e la prepotenza, delle classi più privilegiate.
Come reagisce alla possibile critica?
Per giustificare la sua scelta nell'utilizzare tali personaggi aventi quindi caratteristiche proprie solo all'uomo e in parte surreali per gli animali, afferma che la sua opera ha lo scopo di divertire e non solo di insegnare.
Credi che questo testo si possa definire un PROLOGO? Perché?
Si in quanto è un introduzione alle favole dove Fedro sintetizza gli scopi che intende trasmettere in tutte le favole.
PASSA ora alla traduzione di lavoro:
dividi il testo in periodi
dividi i periodo in proposizioni (evidenziando i vari indicatori morfo-sintattici)
analizza la struttura delle varie proposizioni ( sogg VERBO compl ogg compl termine compl indiretti con le relative espansioni)
Aesopus auctor quam (questa) materiam repperit reperio, is, repperi, repertum, ire =trovare
hanc ego polivi versibus senariis. Polio, is, ivi, itum, ire = pulire, abbellire
Duplex libelli dos est quod risum movet dos,tis = dote, pregio
et quod prudenti vitam consilio monet. quod=congiunz dichiarativa=che, il fatto che
moneo,es,ui,itum,ere=ammonire,insegnare
Calumniari (criticare) si quis (qualcuno) autem voluerit (volesse),
quod arbores loquantur, non tantum(solo) ferae,
fictis iocari nos meminerit fabulis (meminerit=ricordi nos iocari = che noi giochiamo fabulis fictis = fittizie)
1° periodo:
Aesopus auctor quam (questa) materiam repperit,hanc ego polivi versibus senariis.
2° periodo:
Duplex libelli dos est: quod risum movet, et quod prudenti vitam consilio monet.
3° periodo:
Calumniari (criticare) si quis (qualcuno) autem voluerit (volesse), quod arbores loquantur, non tantum(solo) ferae, fictis iocari nos meminerit fabulis
1° proposizione: Aesopus auctor quam materiam repperit
2° proposizione: hanc ego polivi versibus senariis.
3° proposizione: Duplex libelli dos est
4° proposizione: quod risum movet
5° proposizione: et quod prudenti vitam consilio monet.
6° proposizione: Calumniari si quis
7° proposizione: autem voluerit
8° proposizione: quod arbores loquantur
9° proposizione: non tantum ferae,
10° proposizione: fictis iocari nos meminerit fabulis
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