L'imperatore vespasiano
Flavio Vespasiano, mandato ancora giovane in Britannia da Claudio, combattè
strenuamente contro il nemico, aggiunse all'impero romano molte città e
l'isola Vetta, vicina alla Britannia. Dalle legioni
d'Oriente acclamato imperatore giunse a Roma, dove si comportò con
moderazione e clemenzia. Dopo sottomise la Giudea e
Gerusalemme, nobile e antica città, capitale di quella regione. Ridusse
alla condizione di province l'Acaia, la Licia, Rodi, Samo e Bisanzio, regioni che
erano rette da amici. Fu un uomo severo ma piacevole e umano verso tutti
sopportò sempre pazientemente i rimproveri dai causicidis
e le parole (provenienti) dai filosofi contro di lui, ma mai sopportò
gli eccessi e la volgarità. Infatti, una volta andò da Vespasiano
un giovane, che voleva rendergli grazie per aver ottenuto il comando di una
provincia; l'imperatore, respingendo con disprezzo il giovane, disse: <<Vorrei che tu andassi via; infatti
preferirei che tu puzzassi di aglio>> e revocò la lettera di
nomina.