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Epigramma
Il termine di derivazione greca "epigramma", che vuol dire iscrizione sopra, si riferisce a scritte brevi poste su oggetti o lapidi commemorative o tombe funerarie; nel corso dei secoli, però, gli argomenti trattati dagli epigrammi divennero sempre più svariati. Nonostante ciò gli epigrammi sia greci che latini mantennero sempre le loro caratteristiche fondamenti ovvero la brevità e la pregnanza espressiva e vennero normalmente composti in distici elegiaci.
MARCO VALERIO MARZIALE
Marziale nacque intorno al 40 d.C. nella Sna Terragonese e dopo avervi studiato grammatica e retorica si trasferì a Roma, nel 64 d.C., dove visse in continua difficoltà finanziaria, nella misera condizione di cliens. Dopo qualche tempo riuscì a sistemarsi sul Quirinale continuando ad avere una situazione economica disastrosa. Ciò lo convinse a tornare nella sua patria in Sna nel 98 d.C. a circa 60 anni. Marziale oltre alla difficoltà economica dovette sempre far fronte a un'altra sua difficoltà psicologica, a Roma infatti sentiva la mancanza della Sna e della sua terra e li invece sentiva la mancanza di Roma, e per questo visse ovunque insoddisfatto fino al 104 d.C., anno della sua morte.
L'opera
Durante tutta la sua vita Marziale si dedicò solo ed esclusivamente alla composizione di epigrammi, componendone così 15 libri. In essi lo scrittore snolo ritrae la società romana, presentandoci i vari tipi di persone, descrivendone vizi e virtù ma mai con lo scopo di far del moralismo, il suo unico scopo era quello di divertire i suoi lettori con effetti umoristici, tutto era pervaso da un gusto caricaturale e comico e tutti i personaggi che ci presenta ci risultano come schizzi abbozzi, mai definiti mai delineati. Lo stile con cui compone l'opera è sempre molto semplice, scorrevole e disinvolto, usa una lingua sempre molto classica ed elegante e il metro della composizione è il distico elegiaco.
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