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Marziale (39/40 d.C. - 104 d.C.)
Vita
Marziale nacque nel 39/40 d.C a Bilbilis (Sna) dove pratico gli studi grammatici e retorici. Nel 64 si stabilì a Roma diventando amico di Senenca, Lucano e i Pisoni; dopo la congiura di Pisone non ebbe vita facile, in quanto costretto a dipendere in veste di cliens da personaggi facoltosi. Grazie alla fama raggiunta con la pubblicazione degli epigrammi ottenne da Tito e Domiziano alcuni privilegi e la nomina a tribuno militare. Tuttavia non raggiunse l'agognata agiatezza economica. Morì intorno al 104.
Opere
Gli epigrammi di Marziale sono raccolti in 12 libri, preceduti dal "Liber de spectaculis" e seguiti dalle due raccolte intitolate "Xenia" e "Apophoréta". Il metro prevalente è il distico elegiaco, ma se ne incontrano anche di diversi, come il falecio e lo scazonte. I temi sono vari e spaziano dal componimento conviviale all'epicidio, dallo scherzo all'epigramma erotico , talvolta anche assai licenzioso.
Aspetti dell'epigramma di Marziale
L'epigramma, originario della Grecia, era usato per le funzioni commemorative. Con il tempo per la sua brevità fu usato in altri ambiti come la politica o la moralità ecc. L'epigramma latino ha come suo primo sperimentatore Ennio. Esso ha i caratteri della semplicità linguistica, della brevità e della comicità ed ebbe un grande successo in quanto era uno strumento di intrattenimento.
Marziale si era conquistato molto presto una discreta fama come autore di versi perché in molte occasioni questi riuscivano a "riscaldare l'ambiente" ed erano utilizzati in molte cerimonie o per fare omaggi a potenti e a imperatori.
I destinatari degli epigrammi di Marziale sono sia gli imperatori sia la gente comune. Ad un certo punto decise di pubblicare queste "poesie di consumo" in un genere letterario, per fare apprezzare a più persone anche intimamente i suoi epigrammi.
Marziale conduce una polemica letteraria contro i generi letterari alti come tragedia e epica, accusandoli di trattare temi assurdi e incredibili, lontani dalla realtà quotidiana.
Marziale ebbe tanto successo perché seppe fondere la struttura dell'epigramma di origine greca con la comicità della satira latina. Il lessico varia da un linguaggio osceno a uno delicato. Le tecniche costruttive dei periodi e l'uso delle ure retoriche ne fanno uno stile unico.
Nei suoi epigrammi Marziale si rivolge quasi sempre ad un amico e la poesia è quasi sempre a forma di dialogo. La prima parte dell'epigramma presenta una questione, un oggetto, che fa restare il lettore in suspense mentre la seconda parte scarica la tensione accumulata con un finale a sorpresa.
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