latino |
Morte di Cimone
Cimon, cum unus in civitate maxime floreret, incidit in invidiam civium quorum: nam Athenienses testarum suffragiis decem annorum esilio eum multaverunt.
Cum ille animo forti invidiae ingratorum civium cessisset bellumque Lacedaemonii Atheniensibus indixissent, confestim notae Cimonis virtutis desiderium consecutum est. Itaque post annum quintum quam expulerant, athenienses Cimonem in patriam revocaverunt.
Ille Lacedaemonem sua sponte contendit pacemque inter duas potentissimas civitates conciliavit.
Postea Cyprum cum duecentis navibus imperator missus, cum maiorem partem insulae devicisset, in morbum incidit et in oppido citio de vita decessit.
Cimone, essendo l'unico ad eccellere in una grandissima città, si imbattè nell'invidia dei suoi cittadini infatti gli ateniesi lo condannarono all'esilio con i voti dei cocci per dieci anni.
Egli con il suo forte animo, avendo ceduto all'invidia dei cittadini ingrati ed avendo dichiarato guerra agli ateniesi, subito seguì il desiderio della note virtù di Cimone.
E dopo cinque anni che lo avevano cacciato, gli ateniesi richiamarono Cimone in patria.
Egli per la sua volontà, chiese ai lacedemoni la pace e conciliò le due potentissime città.
Dopo il comandante, avendo mandato duecento navi a capro, avendo vinto la maggior parte dell'isola si imbattè in una malattia e morì nella città di Cito.
GRIGLIA
NOMI PROPRI NOMI COMUNI PARADIGMI
Cimon,is unus,i floreo,es,florui,ere
Lacedaemonus,ii virtus,tis multo,as,avi,atum,are
Athenienses,um desiderium,ii cedo,is,i,tum,ere
Cyprum,ii vita,ae revoco,as,avi,atum,are
Patria,ae contendo,as,ivi,itum,ere
Civis,is concilio,as,avi,atum,are
Suffragium,ii decedo,is,I,tum,ere
Exilium,I
Morbum,i
Imperator,is
Animus,i
Pax,cis
Animus,i
Nota,ae
Bellum,i
Navis,is
Muzio Scevola
Avendo Porsenna, re degli etruschi, diretto la guerra contro i romani ed avendo assediato Roma, C.Muzio, giovane romano , penetrò nell'accampamento dei nemici allo scopo di uccidere il loro re.
Essendo giunto alla tenda di Porsenna, non incontrò il re ed al suo posto uccise uno scrivano.
Poi fu catturato dagli etruschi e fu accomnato al cospetto del re.
Allora Muzio disse a codesto: "Io sono cittadino romano. Non solo io, infatti, ho un animo adirato verso te: tutti i romani verso di te raccolgono lo stesso odio."
Dopo senza muoversi bruciò la mano destra nei carboni ardenti, allo scopo di applicare la sua virtù.
Il re si sbalordì e fu cosparso di ammirazione e disse: "Hai presentato un animo molto forte! E così io ti libererò". Dopo i romani aggiunsero il cognome Scevola, per la mano destra che aveva perso.
Il sacrificio di re codro
Inter Dores et Athenienses cun veteres essent inimicitiae, Dores bellum Atheniensibus paraverant;
Sed antea oraculum Delphicum de belli exitu rogaverant.
Pythia sacerdos legatis haec verba responderat : "Vestra erit Victoria, nisi hostium regem necaveritis.". Itaque duces militibus imperaverant, ne Athniensium regem necarent. Codrus, Atheniensum rex, qui oracoli responsum cognoverat, statim optavit ut mortem sua patria liberaret et populo pararet victoriam. Codrus enim vestem mutavit, ligna in humeros sibi imposuit et, quasi servus esset, in hostium castra intravit.
Ibi verbis contumeliosis militis iram exicitavit et eum falce vulneravit , tu mille gadio codrum aciter interfecit. Hoc modo dores inviti regem hostium necaverunt, qui morte volontaria rem publicam Atheniensium magno pericolo liberavit.
Essendovi vecchie inimicizie fra dori e gli ateniesi, i dori avevano preparato una guerra contro gli ateniesi, ma prima avevano interrogato l'oracolo di Delfi riguardo all'esito della guerra.
Il sacerdote Pizia aveva risposto alle ambasciatrici queste parole: "La vittoria sarà vostra, se non avrete ucciso il re dei nemici". Così i comandanti avevano ordinato ai soldati, affinché non uccidessero il re degli ateniesi. Codro, re degli Ateniesi, aveva conosciuto il responso dell'oracolo subito scelse con la sua morte affinché liberasse la propria patria e preparasse la vittoria al popolo.
Codro infatti cambiò l'abito, caricò sopra le sue spalle la legna e, quasi fosse un servo, entrò nell'accampamento dei nemici.
Lì con parole oltraggiose eccitò l'ira di un soldato e lo ferì con un falce allora questo uccise duramente Codro con la spada. In questo modo i Dori involontariamente avevano ucciso il re dei nemici che, con la morte volontaria. Liberò lo stato ateniese da un grave pericolo.
GRIGLIA
Nomi propri Nomi comuni Paradigmi
Veteris,is sum,es,fui,esse
Dores,um inimicizia,ae paro,as,avi,atum,are
Athenienses,um oraculum,I respondo,is,ivi,itum,ire
Delphicum,ii exitus,us rogo,as,avi,atum,are
Pytia,ae sacerdos,tis neco,as,avi,atum,are
Codrus,I verbum,i conosco,is,evi,etum,ere
Hostis,is libero,as,avi,atum,are
Rex,regis muto,as,avi,atum,are
Patria,ae vulnero,as,avi,atum,are
Populus,i exito,as,avi,atum,are
Vestis,is
Periculum,ii
Ira,irae
Un anno terribile e glorioso per roma
Anno quarto post Hannibalis adventum in Italiam, M. Claudius marcellus consul, apud Nolam, civitatem Campaniae, contra Cathaginienses bene pugnavit.
Hannibal multas civitates romanorum in Abulia, in Calabria, in brutiis occupavit.
Interim, Philippus, rex Macedoniae, ad ducem Carthaginensium legationem misit, ut promitteret auxilia contra Romanos et auxilia peteret contra Grecos.
Romani in Macedoniam M. Valerium Laevinium miserunt et in Sardiniam T.Manlium Torquatum proconsulem. Nam etiam Sardiniam romanos deseruetra. Ita, in uno tempore, romani quatruor regionius pugnabant: in Italia contra Hannibalem, in Hispaniis contra Hasdrualem fratrem Hannibalis, in Macedonia contra Phippum, in Sardinia contra Sardos.
Il quarto anno dopo l'arrivo di Annibale il console M.Claudio marcello combattè bene a Nola, città della Campania, contro i Cartaginesi. Annibale occupò molte città di Roma , in Abulia, in Calabria, in Bruzio. Intanto Filippo, re della Macedonia mandò un ambasciatore al duce dei cartaginesi allo scopo di garantire gli aiuti contro i romani e chiedere aiuto cntro i Greci.
I romani allora mandarono in macedonia valerio levino ed in sardegna il proconsole manlio Torquato. Infatti anche la sardegna aveva abbandonato i romani. Così in un tempo i romani combatterono in quattro regioni: in Italia conto Annibale, in Sna contro Asdrubale il fratello di Annibale, in Macedonia contro Filippo in sardegna contro i Sardi.
GRIGLIA
NOMI PROPRI NOMI COMUNI PARADIGMI
Italia,ae consul,is pugno,as,avi,atum,are
Claudius,i civitas,tis mitto,is,si,ssum,ere
Marcellus,i rex,regis promitto,is,misi,missum,ttere
Nola,ae dux,ducis peto,is,ivi,itum,iri
Romani,orum auxilium,i
Abulia,ae legatio,nis
Philippus,I proconsul,is
Chartaginienses,ium
Graeci,orum
Valerius,i
Manlium,i
Sardigna,ae
Hispania,ae
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