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PROMETEO - versione 2 . 257 (Nova Lexis 1)
Homines ab immortalibus ignem petebant, neque in perpetuum servare sciebant; quem postea Prometheus in ferula detulit in terras, hominibusque monstravit quomodo cinere obrutum servarent. Ob hanc rem Mercurius, Iovis iussu, deligavit eum in monte Caucaso ad saxum clavis ferrei set aquilam apposuit, quae iecur eius exesset. Quantum die ederat, tantum nocte crescebat. Hanc aquilam post triginta milia annorum Hercules interfecit eumque liberavit.
Gli uomini chiedevano il fuoco agli immortali, e tuttavia non sapevano conservarlo per sempre; successivamente Prometeo portò questo sulla Terra con un bastone, e mostrò agli uomini come conservarlo coperto di cenere. Per questo fatto Mercurio, su ordine di Giove, lo fece incatenare a una roccia sul monte Caucaso con catene di ferro e gli pose vicino un'aquila che rodesse il suo fegato. Quanto di giorno essa ne aveva mangiato, tanto di notte cresceva. Dopo trentamila anni Ercole uccise questa aquila e lo liberò.
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