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SENECAE: AD LVCILIVM - LIBER V
XLVII. [1] Libenter ex iis qui a te veniunt cognovi familiariter te cum servis tuis vivere: hoc prudentiam tuam, hoc eruditionem decet. 'Servi sunt.' Immo homines. 'Servi sunt ' Immo contubernales. 'Servi sunt.' Immo humiles amici. 'Servi sunt.' Immo conservi, si cogitaveris tantundem in utrosque licere fortunae. [2] Itaque rideo istos qui turpe existimant cum servo suo cenare: quare, nisi quia superbissima consuetudo cenanti domino stantium servorum turbam circumdedit? Est ille plus quam capit, et ingenti aviditate onerat distentum ventrem ac desuetum iam ventris officio, ut maiore opera omnia egerat quam ingessit. [3] At infelicibus servis movere labra ne in hoc quidem ut loquantur, licet; virga murmur omne compescitur, et ne fortuita quidem verberibus excepta sunt, tussis, sternumenta, singultus; magno malo ulla voce interpellatum silentium luitur; nocte tota ieiuni mutique perstant. [4] Sic fit ut isti de domino loquantur quibus coram domino loqui non licet. At illi quibus non tantum coram dominis sed cum ipsis erat sermo, quorum os non consuebatur, parati erant pro domino porrigere cervicem, periculum imminens in caput suum avertere; in conviviis loquebantur, sed in tormentis tacebant. [5] Deinde eiusdem arrogantiae proverbium iactatur, totidem hostes esse quot servos: non habemus illos hostes sed facimus. Alia interim crudelia, inhumana praetereo, quod ne tamquam hominibus quidem sed tamquam iumentis abutimur. [quod] Cum ad cenandum discubuimus, alius sputa deterget, alius reliquias temulentorum <toro> subditus colligit. [6] Alius pretiosas aves scindit; per pectus et clunes certis ductibus circumferens eruditam manum frusta excutit, infelix, qui huic uni rei vivit, ut altilia decenter secet, nisi quod miserior est qui hoc voluptatis causa docet quam qui necessitatis discit. [7] Alius vini minister in muliebrem modum ornatus cum aetate luctatur: non potest effugere pueritiam, retrahitur, iamque militari habitu glaber retritis pilis aut penitus evulsis tota nocte pervigilat, quam inter ebrietatem domini ac libidinem dividit et in cubiculo vir, in convivio puer est. [8] Alius, cui convivarum censura permissa est, perstat infelix et exspectat quos adulatio et intemperantia aut gulae aut linguae revocet in crastinum. Adice obsonatores quibus dominici palati notitia subtilis est, qui sciunt cuius illum rei sapor excitet, cuius delectet aspectus, cuius novitate nauseabundus erigi possit, quid iam ipsa satietate fastidiat, quid illo die esuriat. Cum his cenare non sustinet et maiestatis suae deminutionem putat ad eandem mensam cum servo suo accedere. Di melius! quot ex istis dominos habet! [9] Stare ante limen Callisti domi num suum vidi et eum qui illi impegerat titulum, qui inter reicula manicipia produxerat, aliis intrantibus excludi. Rettulit illi gratiam servus ille in primam decuriam coniectus, in qua vocem praeco experitur: et ipse illum invicem apologavit, et ipse non iudicavit domo sua dignum. Dominus Callistum vendidit: sed domino quam multa Callistus! [10] Vis tu cogitare istum quem servum tuum vocas ex isdem seminibus ortum eodem frui caelo, aeque spirare, aeque vivere, aeque mori! tam tu illum videre ingenuum potes quam ille te servum. Variana clade multos splendidissime natos, senatorium per militiam auspicantes gradum, fortuna depressit: alium ex illis pastorem, alium custodem casae fecit. Contemne nunc eius fortunae hominem in quam transire dum contemnis potes.
TRADUZIONE:
Ho sentito con piacere da persone provenienti da Siracusa che tratti familiarmente i tuoi servi: questo comportamento si confà alla tua saggezza e alla tua istruzione. 'Sono schiavi.' No, sono uomini. 'Sono schiavi'. No, vivono nella tua stessa casa. 'Sono schiavi'. No, umili amici. 'Sono schiavi.' No, comni di schiavitù, se pensi che la sorte ha uguale potere su noi e su loro. 2 Perciò rido di chi giudica disonorevole cenare in comnia del proprio schiavo; e per quale motivo, poi, se non perché è una consuetudine dettata dalla più grande superbia che intorno al padrone, mentre mangia, ci sia una turba di servi in piedi? Egli mangia oltre la capacità del suo stomaco e con grande avidità riempie il ventre rigonfio ormai disavvezzo alle sue funzioni: è più affaticato a vomitare il cibo che a ingerirlo. 3 Ma a quegli schiavi infelici non è permesso neppure muovere le labbra per parlare: ogni bisbiglio è represso col bastone e non sfuggono alle percosse neppure i rumori casuali, la tosse, gli starnuti, il singhiozzo: interrompere il silenzio con una parola si sconta a caro prezzo; devono stare tutta la notte in piedi digiuni e zitti. 4 Così accade che costoro, che non possono parlare in presenza del padrone, ne parlino male. Invece quei servi che potevano parlare non solo in presenza del padrone, ma anche col padrone stesso, quelli che non avevano la bocca cucita, erano pronti a offrire la testa per lui e a stornare su di sé un pericolo che lo minacciasse; parlavano durante i banchetti, ma tacevano sotto tortura. 5 Inoltre, viene spesso ripetuto quel proverbio frutto della medesima arroganza: 'Tanti nemici, quanti schiavi': loro non ci sono nemici, ce li rendiamo tali noi. Tralascio per ora maltrattamenti crudeli e disumani: abusiamo di loro quasi non fossero uomini, ma bestie. Quando ci mettiamo a tavola, uno deterge gli sputi, un altro, stando sotto il divano, raccoglie gli avanzi dei convitati ubriachi. 6 Uno scalca volatili costosi; muovendo la mano esperta con tratti sicuri attraverso il petto e le cosce, ne stacca piccoli pezzi; poveraccio: vive solo per trinciare il pollame come si conviene; ma è più sventurato chi insegna tutto questo per suo piacere di chi impara per necessità. 7 Un altro, addetto al vino, vestito da donna, lotta con l'età: non può uscire dalla fanciullezza, vi è trattenuto e, pur essendo ormai abile al servizio militare, glabro, con i peli rasati o estirpati alla radice, veglia tutta la notte, dividendola tra l'ubriachezza e la libidine del padrone, e fa da uomo in camera da letto e da servo durante il pranzo. 8 Un altro che ha il còmpito di giudicare i convitati, se ne sta in piedi, sventurato, e guarda quali persone dovranno essere chiamate il giorno dopo perché hanno saputo adulare e sono stati intemperanti nel mangiare o nei discorsi. Ci sono poi quelli che si occupano delle provviste: conoscono esattamente i gusti del padrone e sanno di quale vivanda lo stuzzichi il sapore, di quale gli piaccia l'aspetto, quale piatto insolito possa sollevarlo dalla nausea, quale gli ripugni quando è sazio, cosa desideri mangiare quel giorno. Il padrone, però non sopporta di mangiare con costoro e ritiene una diminuzione della sua dignità sedersi alla stessa tavola con un suo servo. Ma buon dio! quanti padroni ha tra costoro. 9 Ho visto stare davanti alla porta di Callisto il suo ex padrone e mentre gli altri entravano, veniva lasciato fuori proprio lui che gli aveva messo addosso un sectiunello di vendita e lo aveva presentato tra gli schiavi di scarto. Così quel servo che era stato messo tra i primi dieci in cui il banditore prova la voce, gli rese la pariglia: lo respinse a sua volta e non lo giudicò degno della sua casa. Il padrone vendette Callisto: ma Callisto come ha riato il suo padrone! 10 Considera che costui, che tu chiami tuo schiavo, è nato dallo stesso seme, gode dello stesso cielo, respira, vive, muore come te! Tu puoi vederlo libero, come lui può vederti schiavo. Con la sconfitta di Varo la sorte degradò socialmente molti uomini di nobilissima origine, che attraverso il servizio militare aspiravano al grado di senatori: qualcuno lo fece diventare pastore, qualche altro guardiano di una casa. E ora disprezza pure l'uomo che si trova in uno stato in cui, proprio mentre lo disprezzi, puoi capitare anche tu.
ANALISI DEI VERBI:
Veniunt: indicativo perfetto
Cognomi: perfetto indicativo
Vivere: infinito presente
Decet: presente indicativo
Cogitaveris: congiuntivo perfetto
Licere: infinito presente
Rideo indicativo presente
Existimant: indicativo presente
Cenare: infinito presente
Stantum: part presente genitivo
Circumdedit: indicativo perfetto
Capit: indicativo presente
Onerat: indicativo presente
Egerat: indicativo piùcheperfetto
Ingessit: indicativo perfetto
Movere: infinito presente
Loquantur: congiuntivo presente deponente
Licet: indicativo presente imperfetto impersonale
Conpescitur: presente indicativo passivo
Exepta sunt: indicativo perfetto passivo
Interpellatum: part passato
Luitur: presente indicativo passivo
Perstat: indicativo presente
Fit: indicativo presente
Loquantur: indicativo presente
Loqui: infinito presente deponente
Licet: indicativo presente
Erat: indicativo imperfetto
Consuebatur: indicativo imperfetto passivo
Parati erat: piùcheperfetto indicativo passivo
Porrigere: infinito presente
Avertere: infinito presente
Loquebantur: indicativo imperfetto passivo
Tacebant: indicativo imperfetto
Iactatur: indicativo presente
Habemus: indicativo presente
Facimus: indicativo presente
Praetereo: presente indicativo
Abutimur: indicativo presente
Colligit: indicativo presente
Scindicativoit: indicativo presente
Vivit: indicativo presente
Secet: congiuntivo presente
Docet: indicativo presente
Discit: indicativo presente
Ornatus: part pass
Luyctatur
Potest: indicativo presente
Effugere: infinito presente
Retrahitur: indicativo presente
Retritis: indicativo presente
Evulsis: participio passato dativo/ablativo
Pervigilat: indicativo presente
Dividit: indicativo presente/perfetto
Permissa est: indicativo perfetto passivo
Perstat: indicativo presente
Expectat: indicativo presente
Revocet: congiuntivo presente
Adice: imperativo presente
Sciunt: indicativo presente
Excitet: congiuntivo presente
Delectet: congiuntivo presente
Nauseabundus: gerundivo nominativo
Erigi: ?
Possit: congiuntivo presente
Fastidiat: indicativo presente
Esuriat
Cenare: infinito presente
Sustinet: indicativo presente
Putat: indicativo presente
Accedere: infinito presente
Habet: indicativo presente
Stare: infinito presente
Inpegerat: indicativo piuccheperfetto
Produxerat: indicativo piuccheperfetto
Intrantibus: participio presente
Excludi: infinito passivo
Rettulit: indicativo perfetto
Coniectus: participio perfetto
Experitur: indicativo presente deponente
Apologavit: indicativo perfetto
Iudicavit: indicativo perfetto
Vendidit: indicativo perfetto
Vis: indicativo presente
Cogitare: infinito presente
Vocas: indicativo presente
Ortum: participio passato
Trui: infinito presente passivo
Spirare: infinito presente
Vivere: infinito presente
Videre: infinito presente
Potes: indicativo presente
Natos: participio passato
Auspicantes: participio presente
Depresentesit: indicativo perfetto
Fecit: indicativo perfetto
Contemne: imperativo
Transire: infinito presente
Contemnis: indicativo presente
Potes: indicativo presente
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