latino |
SINTASSI DELL'ABLATIVO
Dignus e indignus
Questi due aggettivi sono seguiti dall'ablativo, sia per la persona degna, sia per la cosa (ablativo di limitazione).
ES.: vir patre dignus uomo degno del padre
Quando dignus e indignus reggono un'intera frase, questa sarà una relativa impropria espressa da qui, quae, quod (concordato con la persona che è degna) + congiuntivo contemporaneo.
Opus est (occorre, è necessario), può avere due costruzioni.
Costruzione impersonale (preferita): si può usare sempre (tranne quando è obbligatoria la personale), ma è obbligatoria quando è una proposizione interrogativa retorica di senso negativo o negativa. Essa prevede: persona che ha bisogno in dativo e cosa di cui si ha bisogno in ablativo (se si tratta di un'intera frase si rende con un'infinitiva o un participio perfetto in ablativo). Sum resta sempre alla terza persona singolare.
ES.: non opus est verbis mihi per me non occorrono parole.
Costruzione impersonale: obbligatoria quando la cosa di cui si ha bisogno è un pronome o un aggettivo neutro. Essa prevede la persona che ha bisogno in dativo, e la cosa di cui si ha bisogno in nominativo, il verbo sum concorda con il nominativo, mentre opus rimane invariato.
Questi cinque verbi (il cui significato è rispettivamente: usare, godere, adempire, impadronirsi e mangiare) reggono l'ablativo strumentale.
Utor assume talvolta significati diversi in base al contesto:
uti patre diligente - avere un padre che (ci) ama;
multis amicis uti - avere molti amici;
uti familiariter (cum) aliquo - avere rapporti di amicizia con qualcuno;
bona valetudine uti - avere buona salute.
Quando utor regge due ablativi, uno ha funzione strumentale, l'altro predicativa
ES.: uti aliquo duce servirsi di qualcuno come comandante.
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