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Tacito (55/58 d.C. - 98/117 d.C.)
Vita
Non abbiamo molte
notizie sulla vita di Tacito e le poche che abbiamo ci vengono fornite da
Plinio il Giovane. Si ipotizza la nascita intorno al 55/58 d.C. e fra i luoghi
natali ipotizzati ci sono l'Italia Transpadana,
Opere
Dialogus de oratori bus => Breve trattato in forma dialogica sulle cause del declinio dell'eloquenza. È un dialogo immaginario e gli interlocutori sono Materno e i maestri di oratoria Giulio Secondo, Marco Apro e Vipstano Messalla. De vita Iulii Agricolae => è la biografia di suo suocero Giulio Agricola, che era anche il più celebre fra i generali di Domiziano. De origine et situ Germanorum => è un opera di carattere etnico-geografico che esplora e descrive le popolazioni del nord come i germani. Historie => opera di carattere storico che contiene la storia dalla morte di Nerone a Domiziano 69/96 d.C. Annales => opera di carattere storico che contiene la storia dalla morte di Augusto al principato di Nerone, circa 66 d.C.
Aspetti di Tacito e delle sue opere:
Tacito approfondì i meccanismi della politica, che fu il suo principale interesse.
Nel Dialogus si può vedere che è l'eloquenza a costituire il campo di osservazione per capire il variare dei tempi ed il mutare delle realtà socio-politiche. Bisogna accettare le trasformazioni della storia ed il mutare dei punti di vista e dei gusti. Attraverso i dialoghi spiega che c'è libertà politica se si favorisce anche l'arte oratoria.
Attraverso
Il modello di cittadino di Tacito è quello legato agli antichi valori morali ed al senso di stato. Inoltre incarna la difficile arte dell'ubbidienza. Esalta i funzionari onesti.
Tacito è fortemente interessato agli altri popoli e questo lo si può percepire nella Germania, una operetta che descrive i popoli germanici. Egli è interessato anche al confronto con la realtà romana. Secondo Tacito i romani hanno dimenticato le virtù del passato ed è per questo che vede nei barbari un maggior pericolo perché hanno mantenuto l'antico vigore.
Per Tacito scrivere di storia fu un modo fu un modo per fare politica, pur nei limiti consentiti dai tempi.
Tacito si dispone all'analisi della nuova realtà rappresentata dall'impero, e degli eventi che ne accomnarono la formazione e la crescita, sulla base di razionale senso della realtà, studio obiettivo dei fatti e moderato relativismo. Tacito voleva inoltre capire come fosse nato l'impero, e quali meccanismi istituzionali avessero dato origine a un secolo di sangue.
Egli vede nella monarchia centralizzata ed assoluta l'unica forma di potere che consentisse di affrontare i problemi amministrativi e militari di un popolo che dominava pressoché tutto il mondo conosciuto e di reggerne le spinte processuali.
Lo scrittore nelle Historiae e negli Annales tratta in blocchi separati i regni dei diversi imperatori in tal modo l'opera è una raccolta di monografie di stampo sallustiano.
Tacito vuole anche spiegare le cause dei conflitti della storia imperiale. Egli coinvolge il popolo sottolineando l'adulazione di esso verso l'imperatore e il senato sempre più umiliato e terrorizzato è costretto ad assumere una posizione di servilismo.
L'impero è nato con Augusto come monarchia dinastica ereditaria. Così si sono verificati gli scontri col senato che voleva una fetta di potere, sottratta dall'imperatore. Tacito è cosciente tuttavia che il senato riveste una funzione secondaria all'interno della società imperiale e che l'imperatore si ingrazia la plebe e i soldati per aumentare il suo potere sulla società.
Lo stile tacitiano è generalmente sublime. Tale sublimità è l'espressione dell'elevatezza dei temi, dell'austerità della personalità dello scrittore e, soprattutto, è conforme al destinatario ufficiale, l'élite senatoria. Tacito fa uso della brevitas e del discorso indiretto, che permette di entrare con facilità nella tortuosità caratteriale degli imperatori analizzati.
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