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Tacito, libro XV, cap 40 Annales
Infine, dopo sei giorni, l'incendio ebbe termine ai piede dell'Esquilino, demoliti gli edifici per uno spazio immenso perché unospazio sgombro e come un orizzonte aperto si opponessero all'ininterrotta violenza. Non era ancora sso il terrore o era tornata la speranza tra il popolo: di nuovo infuriò il fuoco nei luoghi più aperti della città, e là la perdita di vite umane fu minore, i templi degli dei e i portici destinati allo svago crollarono per un più vasto tratto. Quell'incendio suscitò una riprovazione maggiore poiché era uscito fuori dal fondo che Tigellino aveva negli emiliani e sembrava che Nerone cercasse la gloria di fondare una nuova città e di chiamarla col proprio nome. Effettivamente Roma era divisa in quattordici regioni delle quali quattro rimanevano integre, tre del tutto rase al suolo: delle rimanenti sette rimasero pochi ruderi delle case in rovina e quasi divorati dalle fiamme.
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