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VERSIONI LATINE PER IL BIENNIO - BOMPIANI PER LA SCUOLA

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VERSIONI LATINE PER IL BIENNIO

BOMPIANI PER LA SCUOLA


SEZIONE 8- VERSIONE 170. CRISI DEI POMPEIANI  (da cesare)


Tum vero pompeiani, neque ad explorandum locum castris idoneum neque ad progrediendum data facultate, necessario constitunt et procul ab aqua et natura iniquo loco castra ponunt. Sed caesar proemio non lacessit et eo die tabernacula statui passus non est, quo paratiores essent omnes ad insequendum, sive noctu, sive interdiu pompeiani erumperent. Illi, animadverso vitio castrorum tota nocte munitiones producunt catstraque castris convertunt. Hoc idem postero die a prima luce faciunt totamque in ea re diem consumunt. Sed quantum opere processerant et castra protulerant, tanto aberant ab aqua longius et presenti malo aliis malis rimedia dabantur. Prima nocte aquandi causa nemo egreditur ex castris, proximo die, presidio in castris relicto, universas ad aquam copias educunt, pabulatum emittitur nemo. Caesar malebat eos his supliciis male haberi et necessariam subire deditionem quam decertare proemio. Et inopia pabuli addurti, et quo essent ad id expeditiores , omnias sarcinaria iumenta interdici iubent.




TRADUZIONE:

allora si che i pompeiani, non essendo stata data loro la possibilità né di esplorare un luogo adatto all' accampamento, né di avanzare, necessariamente si fermarono e posero l'accampamento lontano dall' acqua e in un luogo per natura sfavorevole. Ma cesare non li sfidò a battaglia e quel giorno non permise che fossero innalzate le tende, affinché fossero tutti più pronto all' inseguimento sia che i pompeiani facessero una sortita di notte, sia che la facessero di giorno. Quelli, constatata l'infelice posizione dell'accampamento prolungarono tutta notte i lavori di fortificazione e cambiarono accampamento. Fecero questa medesima cosa il giorno seguente a partire dall' alba e trascorsero tutto il giorno in quell' operazione. Ma di quanto erano avanzati col lavoro di fortificazione ed avevano portato avanti l'accampamento, di altrettanto erano più distanti dall' acqua e si ponevano rimedi al male presente con altri mali. All' inizio della notte nessuno uscì dall' accampamento per rifornirsi d' acqua, il giorno successivo, lasciato un presidio all' accampamento, condussero fuori tutte le truppe per l'acqua, nessuno fu fatto uscire ad approvvigionarsi. Cesare preferiva che essi stessero male a causa di questi tormenti e che si arrendessero necessariamente piuttosto che combattessero e, spinti dalla mancanza di pascolo e per essere più spediti ordinarono che fossero uccise tutte le bestie da soma.




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