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VIRTUS E VITUM - Tacito
L'età neppure ai nostri tempi, sebbene poco incuriosita dei suoi uomini, nemmeno tralasciò di tramandare ai posteri i fatti e i costumi di uomini illustri secondo l'antica usanza.
Ogni volta che un qualche grande nobile virus ha vinto il vizio comune alle piccole e grandi città (stati) cioè l'ignoranza del giusto e l'invidia, ma come presso gli antichi era più facile e più agevole compiere opere degne di ricordo, così i maggiori ingegni erano condotti a tramandare la memoria della virus senza ricompensa o ambizione ma solamente dalla ricompensa di unna buona coscienza.
E alcuni ritennero di narrare la propria vita loro stessi, piuttosto per fiducia dei propri costumi che arroganza e questa cosa non fu motivo di mancanza di fiducia o di biasimo per Rutilio e Scauro.
A tal punto le virtù sono stimate grandemente nei medesimi tempi in cui nascono più facilmente.
Ma ora a me che sto per narrare la vita del defunto c'è stato bisogno di indulgenza, che se stessi accusandolo non avrei dovuto chiedere: i tempi sono tanto crudeli e ostili alle virtù.
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