latino |
Versione n.19 dal libro "Nove I"
Discorso di Annibale agli alleati ispani
Annibale, espugnata Sagunto, era andato nella nuova Cartagine negli accampamenti invernali; e qui, avendo sentito le azioni che erano state compiute e le decisioni che erano state prese a Roma ed a Cartagine, credendo che niente dovesse essere rimandato, distribuito e venduto ciò che restava del bottino, convoca i soldati di origine snola: "Credo - disse - che anche voi stessi, alleati, capiate che, sottomessi tutti i popoli della Sna, dobbiamo porre fine alla camna militare e congedare l'esercito, o trasferire la guerra in altre terre; così infatti queste popolazioni fioriranno grazie ai beni della pace, ma anche della vittoria, se cercheremo di ottenere da altre popolazioni il bottino e la gloria.
E così, poiché è imminente una lunga camna lontano dalla patria, e poiché è incerto quando rivedrete le vostre case e le cose che sono care a chiunque là, se qualcuno di voi desidera vedere i suoi, lo congedo. Ordino che siate presenti all'inizio della primavera affinché, con il buon aiuto degli dei, incominciamo una guerra che porterà gloria ed un grande bottino.
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