latino |
Vittoria romana sui Veienti
Post Romanorum victoriam in Fidenates, Veientes in fines Romanos excurrerunt populabundi magis quam iusti more belli. Itaque, non castris positis, non exspectato hostium exercitu, raptam ex agris praedam portantes, Veios remeaverunt. Romani contra, postquam hostes in agris non invenerunt, Tiberim superaverunt. Postquam castra posuerunt et ad urbem accesserunt, Veientes obviam se effuderunt, ut acie decernerent potius quam, inclusi, de tectis moenibusque dimicarent. Tamen veterani robore exercitus rex Romanus vicit; et cum urgeret fusos ad moenia hostes, urbe valida muris ac situ ipso munita abstinuit, sed, recedens, agros vastavit, ulciscendi magis quam praedae studio. Ea clade haud minus quam adversa pugna sbacti, Veientes, ut pacem peterent, oratores Romam miserunt. Cum a Romanis agri parte multati essent, in centum annos indutiae Veientibus datae sunt.
Traduzione
Dopo la vittoria dei Romani a Fidenate, i Veienti invasero i territori romani devastando più di quando lo facessero le guerre. E così, non organizzati in accampamento, essendo l'esercito dei nemici inaspettato, preso e trasportato il bottino dai campi, tornarono i Veienti. I Romani al contrario, non vedendo i nemici nei campi, superarono il Tevere. Dopo che posero l'accampamento e arrivarono in città, i Veienti gli si riversarono incontro, per resistere il più possibile sul campo di battaglia, circondati, e per combattere dalle mura e dalle fortificazioni. Tuttavia il re romano vinse con il forte esercito di veterani; e spingendo i nemici abbattuti verso le mura, li allontanò dal sito fortificato e dalla roccaforte, ma, ritirandosi, devastò i campi perdendo più bottino di quanto è stato previsto. Sottomessi da quel danno per niente minore del contrattacco, i Veienti, chiedendo la pace, inviarono oratori a Roma. Essendo sanzionati con la perdita di una parte del territorio dai Romani, fu data loro una tregua di cento anni.
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