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<<Le cinque parti dell'oratoria>>, Cicerone.
Ma delle cause che siano staccate da una comune controversia, una parte sono trattate nei processi, una parte nelle deliberazioni; c'è anche un terzo genere che va posto nel lodare oppure nel vituperare gli uomini e ci sono certe parti che useremmo nei giudizi nei quali sarebbe richiesta l'equità; alcune nelle deliberazioni che tutte dovrebbero dirigersi all'utilità di coloro ai quali daremo il consiglio; altre similmente nelle lodazioni nelle quali tutte le cose andrebbero riferite alla dignità delle persone. E poichè ogni forza e dignità dell'oratore è distribuita in cinque parti, come dover reperire per prima quello che dire, in seguito distribuire e comporre le cose trovate non soltanto per ordine, ma anche in un certo momento e con giudizio e infine vestire e ornare quelle cose con l'orazione; dopo imparare a memoria; infine porgerle con dignità e grazia: anche quelle cose che avevo conosciuto e appreso, prima che parlassimo di questo, sin dall'inizio devono accattivarsi gli animi di coloro che ascoltano; quindi si deve dimostrare il fatto, poi bisogna costruire la controversia, poi quelle cose che noi intenderemmo dire devono essere confermate, dopo le cose che sono dette contro devono essere confutate, ma nell'ultima orazione qyelle cose che sono a nostro favore devono essere amplificate e aumentate e quelle che sono a favore degli avversari devono essere indebolite e vinte.
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