letteratura |
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di Francesco Petrarca
Il sonetto, cioè il componimento poetico formato da 2 quartine e due terzine, insiste sulla beatificazione di Laura trasformata in creatura celeste, e ripresenta la donna in atteggiamento di affettuoso colloquio con il poeta. Il <<pensiero>> dell'amante suscita la visione di Laura in cielo (il cielo di Venere, quello in cui si trovano gli spiriti che hanno convertito verso Dio il loro amore terreno).
Di nuovo il poeta si costruisce un'immagine di Laura mite e benevola. In questa visione Laura confessa il suo amore e il suo desiderio che l'amante possa ricongiungersi con lei in paradiso(<< In questa spera, / sarai ancor meco, se'l desir non erra>>).
La soddisfazione del desiderio del poeta diviene un fatto puramente immaginario , è possibile soltanto nel sogno ed è condizionata da una totale spiritualizzazione del sentimento, dal definitivo rifiuto di ogni impulso sensuale: l'unione sarà possibile solo in cielo, e quando anche Petrarca avrà abbandonato la sua spoglia mortale.
La visione della donna amata in paradiso riprende un motivo tipico della poesia d'amore cortese e stilnovistica.
L'atmosfera cortese si riflette anche sulla rappresentazione del paradiso, inoltre la "gloria" finale della donna non ha nulla di mistico, allude semmai alla preminenza della donna in un ambito elegantemente mondano dove essa è fatta oggetto d'amore e di corteggiamento.
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