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CUORE DI TENEBRA - Conrad, Joseph

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CUORE DI TENEBRA


Titolo: Cuore di tenebra"

Autore: Conrad, Joseph (pseud. di Józef Teodor Konrad Korzeniowski)

Note sull' autore: Conrad, Joseph (3.12.1857 - 3.8.1924) Scrittore britannico di origine polacca. Educato in Francia nel 1878 entrò nella marina mercantile britannica, dove raggiunse il grado di capitano (1884) e trascorse 20 anni viaggiando. Nelle sue opere, sul gusto dell'avventura prevale l'indagine delle tormentate personalità dei protagonisti, segnati dalla solitudine e dalla sventura. Ecco alcune sue opere: "La follia di Almayer" (1895); "Un reietto delle isole" (1896); "Il negro del `Narciso'" (1897); "Lord Jim" (1900); "Cuore di tenebra" (1902); "Tifone" (1903); "Nostromo" (1904); "L'agente segreto" (1907); "Con gli occhi dell'occidente" (1911); "Racconti di mare e di costa"(1912); Caso (1914); "La linea d'ombra" (1917); "La liberazione" (1920).



Anno di Pubblicazione

Pagine:

Genere: romanzo avventuroso

Trama: Quattro uomini, legati tra loro dalla passione per il mare, sono sulla coperta della Nellie e stanno attraversando l'ultimo tratto del Tamigi. Marlow, uno dei 4, inizia a raccontare come un'avventura nel Congo Belga cambiò la sua vita. Quand'era ragazzino aveva la passione per le sectiune geografiche: puntava il dito sopra ai posti dove voleva andare da grande. Uno di questi posti era il Congo. Si ricordò di una comnia che esercitava il commercio su quel fiume: grazie ad una sua cara zia ottenne la nomina di comandante e si imbarca su una nave francese diretta verso il Congo. In principio sente solo un senso di disagio e di disonestà, ma dopo aver visto una nave da guerra bombardare la boscaglia contro un villaggio di "nemici", cioè di indigeni, sente crescere al suo interno un sentimento confuso e di opprimente stupore.

Dopo 30 giorni arrivò alla foce del Congo. Arrivato alla sede della comnia conobbe il capo contabile della comnia, che lo accomnò alla stazione: gli parlò di un certo M. Kurtz, una persona notevole a capo di un posto commerciale nel paese dell'avorio per eccellenza. Il giorno dopo Marlow partì dalla stazione con 60 uomini per una marcia di 200 miglia: arrivato alla meta, fu informato che il suo battello era affondato.Egli, così, comincia, tra mille difficoltà, l'opera di ricostruzione del battello a vapore. Ebbe anche un colloquio con il direttore che lo informò delle precarie condizioni di Kurtz.dopo qualche mese con la sua truppa Marlow cominciò a risalire il grande Congo, esaltato dal fatto di poter presto parlare con Kurtz: penetravano ogni giorno sempre più dentro al cuore della tenebra. A 50 miglia dalla stazione interna, scorsero sulla riva una capanna e un'assicella con una frase che avvertiva di avvicinarsi con precauzione. L'abitazione era spoglia, Marlow all'interno trovò un libro scritto in russo che parlava di ricerche sulla Navigazione e se lo prese. La mattina dopo, la truppa si svegliò immersa nella nebbia: ad un certo punto, dopo urla selvagge provenienti dalla foresta, arrivarono sul battello sciami di frecce e anche i pellegrini delle truppa aprirono il fuoco sulla boscaglia. Il timoniere del battello rimase ucciso; dopo alcune ore la battaglia si interruppe. Proseguendo il viaggio, il battello arrivò alla stazione: un uomo di origine russa accolse Marlow con simpatia. Quell'uomo era il proprietario del libro sulla navigazione e affermò che gli indigeni l'hanno attaccato perché non volevano che Kurtz se ne andasse, in quanto lo scopo di questa spedizione fu, oltre che trasportare l'avorio, portare l'uomo in un'altra stazione per curarlo. Kurtz esplorava villaggi e le sue spedizioni avevano per mira l'avorio: le tribù lo adoravano. Il russo fece vedere la cabina di Kurtz a Marlow il quale la mattina dopo, andò per trovarlo ma lui non c'era più. Lo ritrovò in mezzo alla foresta solo in quella solitudine selvaggia. La giornata seguente superata l'ostilità degli indigeni, Marlow accoglie nella sua nave i due bianchi e, durante il viaggio, consiglia al russo di scappare perché il direttore della stazione lo voleva impiccare. Kurtz si fidava solamente di Marlow, per cui gli diede un pacco di sectiune e una fotografia chiedendogli di averne cura. Il giorno dopo lo trovarono morto. Marlow, allora, ammalatosi, torna a Londra, dove è soggetto a pressioni da parte della Comnia per avere quei documenti; ma Marlow andò dalla fidanzata di Kurtz, ancora vestita a lutto, e le consegnò le sectiune e la fotografia. Poi le disse che le sue ultime parole del suo amato furono il suo nome,anche se, non era stato così: non poteva dirle la verità, sarebbe stata una cosa troppo tenebrosa.

Marlow rimase seduto nello yacht a riflettere.

Personaggi:

Charlie Marlow: è un marinaio di origine inglese che rappresenta in maniera atipica la sua categoria, in quanto è un vagabondo. Ha il viso magro, consunto e svuotato, le guance incavate e la carnagione gialla.

Egli, nei confronti del colonialismo, ha in principio un parere positivo ma, dopo la sua esperienza, pensa che sia un orrore.

Mistah Kurtz: uomo di origine inglese, francese e tedesca. Egli è un agente di prima classe ed è destinato a diventare direttore della comnia. Secondo molti, però, l'uomo poteva anche essere con ottimo successo giornalista, pittore, politico o musicista (organista). Lui è uomo esile e calvo con un grande osso frontale.

Zia di Marlow: è una tenera anima entusiasta che sfrutta le conoscenze importanti per far avere al nipote l'importante compito di pioniere.

Russo: egli ha un volto imberbe, da ragazzo, molto chiaro, privo di tratti caratteristici, il naso spellato, occhietti azzurri. Era scappato da scuola, si era imbarcato su una nave russa, era scappato di nuovo, aveva servito per un po' su delle navi inglesi e poi si era riconciliato col padre. Ha venticinque anni.

Neri: sui loro fianchi sono annodati degli stracci neri, le cui corte estremità si agitano dietro la schiena come delle code. Le loro costole si distinguono una a una, le giunture delle loro membra sembrano i nodi di una corda.

Spazio: la zona del Congo che furono visitate dal protagonista

Tempo: vago anche se si è nel periodo della colonizzazione del Congo o poco dopo

Focalizzazione: sembra essere raccontato in prima persona da Marlow, ma in realtà noi non conosciamo il vero narratore, che è una delle persone a bordo della Nellie quando Marlow racconta, si formano così degli intrecci complicati in cui è facile perdersi, senza più capire quale narratore sta parlando.

Temi: In questo libro è affrontato il tema del colonialismo che è accusato apertamente dall'autore. Il viaggio che compie il protagonista rappresenta per l'uomo un percorso di formazione umana che lo porta a scoprire il vero volto del colonialismo europeo, il quale viene efficacemente definito da Kurtz un orrore. La formazione del marinaio si compie quando mente all'ex-comna del tedesco Kurtz per alleviarne la sofferenza.

Commento: Il libro, scritto scorrevole e mai pesante, ha due narratori: il primo è un anonimo ascoltatore di Marlow e il secondo è lo stesso marinaio.

Io penso che il titolo "Cuore di tenebra" abbia un duplice significato: il primo è che Marlow parte dall'Europa con l'idea di colonizzare il Congo che, in quel momento, è il cuore di tenebra. Nel viaggio di ritorno, invece, il marinaio torna in Europa che considera il vero cuore di tenebra del mondo. Marlow infatti, alla fine del suo viaggio, torna in Europa proprio perchè capisce che il cuore di tenebra si trova dentro la sua civiltà e non dentro l'Africa.


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