letteratura |
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DIFFERENZE TRA PARINI E ALFIERI
Ostinato è integerrimo personaggio del 700, è Giuseppe Parini, sacerdote letterato e legato alla tradizione e alla correttezza. Il suo modo d'essere "quadrato", possiamo rifarlo al fiero e temerario Catone l'Uticenze.
Parini, diviene sacerdote per necessità più che per volontà, poiché obbligato dalla zia che soltanto in tal modo avrebbe finanziato i sui studi. Con ciò percepiamo dunque le difficoltà economiche della sua famiglia borghese miste inoltre, alle sue difficoltà fisiche a causa di una paralisi ad una gamba a causa di un'artrite. Tutto questo insieme di situazioni fecero in modo che, Parini potesse crescere in maniera matura e responsabile, infatti è proprio per tal motivo che le idee e i comportamenti della società non avevano nessun effetto nei suoi riguardi, anzi.
Il sacerdote, di origine lombarda, si fece autore di alcune opere scritte in prosa che, avevano la particolarità di far divenire la penna, una vera è proprio "arma", perché esso si può dire che la usasse come un bastone al fine di additare, e diffondere i comportamenti corrotti e superficiali dell'aristocrazia sprovveduta dell'epoca , e ciò appare evidente dalla sua maggiore opera "il Giorno".
Parini dunque non difende pensieri tradizionali, e tenta di ostacolare la diffusione di pensieri come il cosmopolitismo (l'uomo cittadino del mondo), oppure le teorie di Rousseau ostacolate anche dal solitario Vittorio Alfieri.
Questi, visse a differenza di Parini, senza problemi economici poiché era d'origine nobile però, a causa della differenza d'età con i suoi fratelli e dell'allontanamento dell'unica sorella coetanea portata in convento, si trovò a vivere un'infanzia non solo in solitudine ma, anche resa difficile dall'odio verso quegli ordini e obblighi a volte gratuitamente crudeli a lui imposti sia dai fratelli che dai genitori che, non fecero altro che contribuire alla formazione di un carattere orgoglioso e solitario che poi lo contraddistinguerà in futuro.
Alfieri come Parini dunque, ha vissuto un'infanzia che gli ha permesso di maturare e a essere capaci di saper portare avanti le proprie idee, anche nel suo caso, utilizzando le opere come mezzo oltre che di sfogo, anche di diffusione.
Le opere dell'orgoglioso Alfieri, hanno temi e luoghi che variano da quelli biblici (Saul) a quelli storici (Antonio e Cleopatra), nonostante tutto però, in alcune sue opere appare evidente la sua scissione dell'"io" in due parti opposte: una nel quale l'autore tenta di trovare uno spiraglio di felicità negatogli sin da quando era un bambino ( la ricerca della felicità può andar vista anche nel su innamorarsi sempre di donne sposate e quindi appartenenti ad una famiglia, da sempre simbolo di felicità); l'altre invece sembra quasi una forma di auto punizione capace di fargli ingigantire le ansie più nascoste.
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