letteratura |
Cos'è la scuola?
Dato che la parola deriva dal greco, il suo significato è:
"tempo da dedicare agli studi"
Ma l'attuale definizione è quello di:
"Istituzione deputata alla trasmissione dei fondamenti della cultura del gruppo alla giovani generazioni attraverso un'organica strutturata attività didattica".
La scuola come la intendiamo ora è una conquista recente poiché, dall'antichità fino ai tempi moderni, per i meno abbienti essa era soprattutto rappresentata dalla famiglia ma anche dal lavoro; infatti, l'istruzione era possibile solo a chi poteva permettersi i "precettori", o a chi poteva iscrivere i propri li nelle scuole dell'epoca, che erano delle istituzioni private.
Questo portava al mantenimento in uno stato d'ignoranza della maggior parte del popolo, cosa utile ai signori (nobili) ed ai benestanti, che sapendo leggere e scrivere erano avvantaggiati rispetto alle servitù.
Solo nel XIX° secolo inizia la lotta all'analfabetismo, lotta derivata anche dalla rivoluzione industriale che ha creato una nuova ura nel modo dei lavoratori: i tecnici; infatti, le nuove macchine hanno necessità di persone che le sappiano governare, ma per questo devono conoscere anche i principi teorici che le hanno generate o, come minimo, leggere e comprendere i manuali d'istruzione.
La vecchia scuola è stata indicata come "tradizionale", ed era caratterizzata dalla distinzione fra la classe dirigente e la massa che esegue; in questa situazione la sua funzione era di essere la cinghia di trasmissione tra una generazione e quella successiva, dove gli scolari dovevano essere solo la copia di colui che è maestro.
La scuola nell'Italia unita
La storia della scuola nell'Italia unitaria inizia dalla legge del 1859 (legge CASATI) che prevista per il solo regno di Sardegna (lo stato Sabaudo) fu estesa a tutta la penisola dopo l'unificazione. Questa legge prevedeva per la prima volta l'obbligo per tutti i comuni di creare e mantenere una scuola primaria, ma nel 1911, per i piccoli comuni e quelli che non erano capoluoghi di provincia, quest'obbligo fu assunto dallo stato. Nel 1923 ci fu una sorta di frenata alla scuola che stava fornendo un'istruzione ad una massa sempre più grande, che cercò di trasformare la scuola di stato in una per "pochi ma buoni" con l'introduzione dell'"esame di stato" per l'accesso alla professione.
La scuola nel dopoguerra
Questa situazione si modificò solo dopo il 1955, quando nuove leggi entrarono in vigore, modificando ed aggiornando anche i programmi scolastici, che in particolare nel periodo storico del Fascismo avevano profondamente medicato e distorto ad uso e consumo del regime alcuni testi scolastici. Dal 1969 ci fu la liberalizzazione all'accesso all'università anche per chi proveniva dagli istituti tecnici, con l'introduzione del V° anno per il conseguimento del diploma.
Il metodo d'insegnamento nella scuola
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Il secolo passato, ci lascia certamente una serie d'eredità in ambito educativo dal punto di vista delle idee sull'educazione e da quello della realtà educativa; è stato il secolo durante il quale la scoperta del fanciullo si è tradotta da intuizione a idee specifiche sullo sviluppo psico-fisico e in sensibilità corrente. Il movimento delle scuole nuove, basato sui principi dell'attivismo, si sviluppa principalmente in Belgio, Svizzera ed Inghilterra. Le sue basi teoriche sono fondate anche sulle idee di Maria Montessori (vedi nota finale), e basate su studi di carattere medico psicologo sullo sviluppo psico-fisico del fanciullo.
Conclusioni
Si è parlato del NOVECENTO come del SECOLO DELLA SCUOLA. La definizione è efficace se si ricorda che appunto solo nel 900 la scuola è divenuta, di fatto, e di diritto, una realtà di tutti e per tutti da prima a livello principale e poi anche a livello secondario, almeno nei paesi economicamente sviluppati. L'alfabetizzazione è un processo in via di completamento in alcune aree del terzo mondo.
L'istruzione principale è diventata da SCUOLA PER IL POPOLO a SCUOLA PER TUTTI mentre il concetto di alfabetizzazione si è esteso anche per il crescente delega alla scuola di competenze.
L'istruzione secondaria deve diventare, non solo dal punto di vista quantitativo, una scuola per tutti come lo è da molto tempo l'istruzione principale.
I sistemi scolastici hanno, in ogni modo, tutti i problemi d'adattamento alle mutate situazioni e ormai non esiste una riforma definitiva o una soluzione ottimale.
Nata il 31 agosto del 1870 in una famiglia dell'alta borghesia, laureatasi medico-chirurgo, nel 1896 è indicata come 'vezzosa medichessa chirurga'. È la prima donna italiana a conseguire la laurea in medicina! All'improvviso abbandona tutto il 'ciarpame' femminile e si avvolge in drappi neri che la coprono dal turbante ai piedi, sfida tutte le regole del suo tempo interessandosi dell'umanizzazione della medicina, dell'innovazione dell'educazione infantile, si espone nelle prime battaglie femministe. Tra il 1899 e il 1900 dirige la scuola magistrale ortofrenica di Roma. Curando bambini anormali, si convince di usare metodi sbagliati e incomincia ad elaborarne uno proprio. Il concetto d'educazione infantile che va maturando si basa 'sull'amore impersonale', con il quale educa i bambini abbandonati, o i li degli operai del quartiere S. Lorenzo a Roma, aiutandoli 'a adattarsi alla vita senza sacrificare la propria individualità'. Il metodo che va elaborando si basa sull'idea che il bambino non vuole giocattoli solo in funzione del divertimento, ma giocare per imparare. Dal 1907 nascono in Italia e poi all'estero le Case del bambino che seguono le sue indicazioni e nelle quali i piccoli possono liberare le proprie energie represse.
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Commemorazioni della Montessori nelle monete e francobolli dello StatoRiconoscimento postumo ai suoi meriti |
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Fotografie della Montessori in gioventù e prima della ssa |
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