letteratura |
IL PARADISO DEGLI ORCHI
Daniel Pennac
1) Notizie sull'autore:
Di Daniel Pennac sappiamo ben poco: è un professore di francese in un Liceo parigino ed è l'autore di molti romanzi che hanno per protagonista Benjamin Malaussène: 'La fata Carabina', 'La Prosivendola' e 'Signor Malaussène', ed un saggio alle letture 'Come un romanzo'.
Sappiamo che è un contemporaneo e che con le sue quattro opere si è fatto spazio in Europa diventando un autore a tutti gli effetti. Scrive quasi sempre storie che possono accadere nella Parigi di oggi e dalle sue profondissime descrizioni possiamo immaginarci perfettamente il luogo e i fatti che vengono trattati nei romanzi.
3) Anno di pubblicazione:
1991: come ho già detto è uno scrittore contemporaneo che tratta storie della vita degli anni '90. Anche le altre opere hanno quasi lo stesso anno di pubblicazione, dal '91 al '95.
5) Ambientazione della vicenda:
Parigi, ma non il quartiere borghese, forse quello meno ricco, con alcune strade malfamate e posti per emigrati. Sono gli anni '90 e tutto quello che accade in quel paese, e che ci viene narrato, è uguale alla vita di tutti i giorni.
6) Personaggi principali:
Il protagonista: Benjamin (Ben) Malaussène di professione 'Capro Espiatorio' ai Grandi Magazzini di Parigi, deve nutrire sette bocche, ovvero i suoi fratellastri e le sue sorellastre presi in affidamento, il suo cane Julius e se stesso. E' buono con tutti, ama la sua famiglia e si fa in quattro per loro, raccontandogli ogni sera storie di sua invenzione (storie verosimili tra la realtà e la fantasia di tutto quello che stava accadendo a Parigi), ma non bisogna farlo arrabbiare, perché, come tutti, dopo un po' perde le staffe. Attirato dalle belle donne, usa da anni la solita tattica per conquistarle.
Théo: E' il migliore amico del protagonista, omosessuale e fanatico degli abiti. Fotografa, infatti, tutti i suoi diversi capi di abbigliamento. Lavora nel reparto fai - da - te ai Grandi Magazzini e deve fare i conti con i suoi abituali clienti, i vecchietti del paese, perché tentano sempre di rubare qualcosa.
I componenti della famiglia Malaussène:
Louna, da poco maggiorenne, incinta di due gemelli (altre due bocche da sfamare) e sempre in litigio con il Dottor Laurent, suo fidanzato, per via della sua gravidanza.
Clarinette (Clara), che si prepara alla maturità, abilissima fotografa, pronta ad aiutare il fratello maggiore che stima molto.
Thérèse, la sensitiva. Ama molto l'astrologia ed è anche abile a metterla in atto, inoltre è molto brava a scrivere a macchina.
Jèrèmy, la peste, a scuola fa solo guai, facendo persino scoppiare un bomba architettata da lui all'interno dell'edificio. Ammira molto le storie di avventura che gli racconta Ben e gli piace scherzare sulle strane idee della sorella Thérèse.
Il Piccolo: di lui si sa poco, non so neanche se questo è il suo vero nome, cosa certa è che all'inizio del libro veniva descritto come un bambino pieno di paure: impaurito dagli orchi o dal Natale, visto che disegnava solo orchi di Natale delle varie specie.
Julius, il cane epilettico di Ben, fiuta dal primo istante la ragione delle bombe al Grande Magazzino che gli provoca la crisi di epilessia. Ama molto il suo padrone e, come lui, attira le femmine, di razza canina, usando ottime strategie.
La mamma, 'fabbrica di bambini' (!!!), è molto brava nel conquistare uomini (deve essere un vizio di famiglia !!!), oltre ad avere sei li e due nipotini, aspetta un alto neonato da Robert, la sua ultima preda. Tutti i padri dei suoi li sono usciti dalla circolazione.
'Zia Julia': l'ultima preda di Ben. Non sappiamo qual è il suo vero nome ma solo che è una giornalista, che come guidatrice è un pericolo pubblico e che sa persuadere Ben con il suo fascino femminile.
In più ci sono personaggi come:
il capo dei Grandi Magazzini, una persona arrogante che tiene sempre la ragione;
Risson, del reparto libri, il più vecchio di quel Centro Commerciale e razzista;
Rabdomant e Careggia, i due commissari che trattano il caso delle bombe ai Grandi Magazzini, il primo crede in Ben, il secondo è più titubante ma si rivelerà una persona dalle grandi capacità;
Cazaneuve, il sorvegliante, nemico del protagonista, infatti gli procura sempre guai;
Stijilkovitch (Stojil), la guardia notturna dei Grandi Magazzini, fedele amico di scacchi 'notturni' di Ben.
8) Genere del libro:
Il libro è di genere poliziesco, anche se, come la maggior parte dei libri di questo genere, il protagonista non è un commissario o un investigatore, ma la prima persona considerata il killer delle bombe dei Grandi Magazzini.
4) Sintetico riassunto:
Il libro narra la storia di Ben Malussène immischiato, in qualche modo, nei fatti che da quasi sei mesi accadono nei Grandi Magazzini.
Sono esplose cinque bombe e a quattro esplosioni era presente il protagonista del libro, alla quarta si trovava la sorella 'sensitiva' che aveva previsto l'accaduto.
Il primo indiziato, dunque, si trattava di Ben, ma la polizia invece si fidava di lui e, grazie a lui, infine è riuscita a capire chi era il vero killer dei Grandi Magazzini. Da una foto in bianco e nero del 1942 si è riuscito a riconoscere il luogo: i Grandi Magazzini; alcune ombre: un cane epilettico, la quale crisi è stata sicuramente apparsa nel solito luogo di Julius, ed alcune persone; e in primo piano una delle vittime delle bombe, nudo per commettere un sacrificio umano ad un bambino.
Le vittime delle bombe dovevano essere i sei di quella foto che, nel 1942, mentre i Grandi Magazzini erano chiusi, eseguivano sacrifici umani all'interno del reparto giocattoli del Centro Commerciale a bambini attirati dai giocattoli stessi.
Le bombe venivano fabbricate all'interno del centro commerciale dove era possibile rubare il necessario: Ben lo aveva capito grazie alla dimostrazione che suo fratello Jérémy aveva fatto a scuola.
L'ultima vittima era in realtà il killer delle bombe, un vecchietto, cliente abituale di Théo, che cercava di attirare tutta la colpa al santo dei Grandi Magazzini, il Capro Espiatorio che fingeva di essere il Tecnico, ovvero Benjamin Malaussène.
Finita tutta la faccenda Ben viene licenziato perché la sua fidanzata, 'Zia Julia', scrisse nel suo giornale in cosa consisteva il lavoro del Capro Espiatorio: doveva fingere di essere deluso nel ricevere comandi e grida dal capo di lavoro e commuovere così i clienti che reclamavano la merce comprata. Dopo il licenziamento decide di cambiare mestiere, ma l'arrivo dell'ottavo fratello lo spinge a lavorare come Capro Espiatorio in una casa editrice.
2) Spiegazione del titolo:
Il titolo è spiegato all'inizio del libro: ' per attirare il piccolo Dioniso nel loro cerchi, i Titani agitano certi ninnoli. Sedotto da questi oggetti scintillanti, il bambino si fa avanti e il cerchio mostruoso si richiude si di lui. Tutti insieme, i Titani assassinano Dioniso; dopo di ché lo fanno cuocere e lo divorano' questo fa riferimento ai sacrifici umani dei Grandi Magazzini dove, come vediamo nella foto in bianco e nero del 1942, dei bambini venivano attratti nel reparto giocattoli e giustiziati.
Quindi individuiamo nel titolo la parola orchi come la malvagità di questo gesto, per la parola paradiso il reparto giocattoli che era considerato un mondo fantastico per i bambini.
In più ci sono alte due frasi che si riferiscono alla storia narrata nel libro: 'i fedeli sperano che basti che il santo sia lì . perché venga colpito al posto loro', qui si riferisce al fatto che Malaussène appare in tutte le esplosioni come il Santo contro il male che si stava adempiendo.
'I cattivi hanno sicuramente capito qualcosa che i buoni ignorano' secondo me quest'ultima frase è riferita al fatto che il vecchio criminale voglia far 'diventare' Ben l'assassino, ma in realtà si sbaglia perché il protagonista aveva già intuito tutta la faccenda e raccontata alla polizia.
7) Giudizio personale:
Il libro è stato per me una calamita verso il modulo 27 e seguenti, perché è un susseguirsi di suspance che mi ha invogliato a leggerlo tutto di un fiato. L'ho trovato molto scorrevole, infatti l'autore usa un discorso diretto molto sciolto e spesso ci fa entrare in prima persona nei pensieri di Ben.
Le mie impressioni della storia in se stessa sono ottime, ma ancora più grandi sono quelle riguardanti la 'tecnica di scrittura' dell'autore.
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