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Dall'analisi delle liriche petarchesche si può certamente sostenere che Petrarca abbia ereditato un patrimonio di temi, situazioni, immagini, tecniche espressive da tutta la tradizione della poesia d'amore, ma allo stesso tempo vi abbia introdotto innumerevoli elementi di novità e di originalità che riguardano sia la rappresentazione della donna sia lo stato d'animo del poeta innamorato.
Torna nella lirica petrarchesca il motivo della lode dell'amata, tipico del Dolce Stil Novo, che per ora è rivolto alla bellezza fisica più che alle doti morali.
All'immagine della donna-angelo, anch'esse di origine stilnovista si è sostituita quella di una creatura bella e desiderabile per la quale il poeta prova un amore tutto terreno, anche se inapato.La staticità della donna stilnovista, fissata per sempre in un'eterna giovinezza, viene capovolta nella mutevolezza e vitalità della Laura petrarchesca, collocata sullo sfondo di paesaggi naturali nei quali ricorrono due elementi mobili per eccellenza:il vento e l'acqua.
Laura inoltre è rappresentata nelle diverse stagioni della sua vita:alla creatura slendente di giovinezza si affianca l'immagine di una donna ormai anziana e spenta ma pur sempre amata dal poeta,Quanto alla concezione dell'amore è ormai venuta meno in Petrarca l'idea stilnovista dell'amore-virtù, strumento di perfezionamento interiore e di avvicinamento a Dio.Il sentimento amoroso e tutto terreno e porta con sé il pentimento, il senso del peccato, il conflitto tra bene e male.Altri aspetti caratteristici sono la natura miracolosa della donna che Petrarca in "Chiare, fresche et dolci acque" definisce come "costei che per fermo nacque in paradiso", il fatto che la donna non sia mai raggiungibile dal poeta, che sia in grazia di far sospirare la gente e la dolcezza sono altri motivi stilnovistici ricorrenti.
Per quanto riguarda l'organizzazione formale possiamo dire che Petrarca rispetto a Dante non fa uso di enjambemant per evitare difficoltà di lettura e nelle sue liriche è presente una sorta di controllo formale dato dal fatto che l'autore non scrive sotto l'impeto delle passioni ma a distanza di tempo per conferire ai suoi testi controllo e tranquillità, frutto di una precisa scelta letteraria.
Petrarca affida tutto almemoria - I processi di memorizzazione dall'acquisizione al richiamo - Studi comparati" class="text">la memoria, infatti nel Canzoniere si avverte la presenza del tema del ricordo esplicitato in "Chiare, fresche et dolci acque", tema che caratterizza ora anche laletteratura successivae verrà adottato da Leopardi. Un'altra caratteristica della forma Petrarchesca e il largo uso di antitesi che sottolineano il dissidio interiore del poeta. Altro particolare della forma petrarchesca sono la presenza di enfasi che hanno la funzione di rallentare il ritmo e il climax sia ascendente che discendente.
Quello di Petrarca è un modello di scrittura, di stile, che puraffondando le radici della tradizione, specialmente in quella antica, classica ma non poco anche in quella romanza pre-stilnovistica e stilnovistica, appare sostanzialmente cosa nuova nel panorama della lirica volgare, per il rigore estremo con cui è perseguito, per l'uniformità degli effetti che sortisce, per la compattezza e la coerenza dell'opera nel suo complesso.
Un aspetto importante della cultura del Petrarca,che egli seppe in gran parte trasmettere alle generazioni successive, è la volontà di una nuova e più moderna conciliazione tra la tradizione cristiano-medievale e quella classica nel rispetto dell'autonomia e dell'originalità di quest'ultima
Petrarca tente dunque una sintesi di queste due realtà tendendo a porle sullo stesso piano, al contrario di Dante che invece leggeva i classici in funzione del cristianesimo.
E' anche possibile rinvenire, accanto al complicarsi e maturarsi degli atteggiamenti intellettuali, all'approfondirsi della sua cultura, una tendenza evolutiva.
Nelle opere più antiche un entusiasmo per gli scrittori dell'antichità e per il mondo classico, che si manifesta in atteggiamenti intellettuali, ricettivi e imitativi.L'"Africa", il "De viris illustribus" e i "Rerum memorandorum libri" sono tutte opere che per forma e argomento manifestano chiaramente i loro modelli latini.
Nelle opere della maturità si nota viceversa un recupero di modelli, forme, tematiche cristiano-medievali, connesso ad un'ampliarsi di letture condotte appunto nell'ambito di testi biblici, patristici e delle compilazioni erudite medievali(es."Secretum", "De vita solitaria", Deotio religioso" e altri).
Tuttavia è fondamentale rilevare che nel Petrarca le due culture sono compresenti e se talora si propongono come due direzioni alternative, più spesso e nel tempo sono l'oggetto di un tentativo di sintesi.
Ma, a differenza degli scrittori cristiani presso i quali l'incontro tra i due mondi opposti era avvenuto in grazia di una concezione provvidenziale, in Petrarca esso avviene in nome di una fondamentale uguaglianza dell'animo umano.
L'elemento innovativo della conciliazione è dunque l'abbandono di una concezione provvidenziale della storia, in base alla quale in passato si era considerato il mondo classico come destinato a preparare l'avvento della cultura cristiana e a confluire in essa.
Classicità e cristianesimo ora si incontrano con pari dignità e diritti in quanto entrambi espressione dell'intelligenza e dell'animo umano.
Considerando questo nuovo e moderno tentativo di conciliazione tra la tradizione medievale e quella classica operato dal Petrarca e gli aspetti precedentemente analizzati, i quali investono sia l'ambito contenutistico che quello formale, possiamo senz'altro sostenere che Petrarca sia stato fortemente innovativo ed è proprio ciò che ha fatto di lui il "padre" della nostra letteratura.
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