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IL ROMANTICISMO
Ø In Europa il Romanticismo coincide con il periodo della Restaurazione, quindi dal 1814-l5 (Congresso di Vienna) alla svolta del 1848-49, in cui scoppiano i moti, guidati principalmente dalla borghesia, che porteranno ad una nuova situazione politico-sociale. In Italia, ma anche in Germania, la fine della restaurazione coincide con l'unificazione nazionale, e quindi la data che segna la fine del romanticismo è il 1861 per l'Italia e il 1871 per la Germania (cap. 1, §1)
Ø Il termine Romanticismo venne usato per la prima volta in Germania nel 1798 per indicare un movimento fortemente antiilluministico e anticlassicista, e che proponeva l'idealismo, la riscoperta dei valori del Cristianesimo e una forte identità nazionale §1
Ø Dal punto di vista sociale in questo periodo si sviluppa in tutta Europa, eccettuata l'Italia, la rivoluzione industriale nata in Inghilterra. Si sviluppano l'industria tessile e siderurgica, aumenta la produzione agricola, si assiste ad uno sviluppo demografico notevole. Contemporaneamente si aggrava la situazione sociale: i lavoratori si spostano dalle camne alle città costituendo una massa di poveri senza tetto, vagabondi, costretti a lavorare in condizioni disumane senza alcuna regolamentazione o protezione da parte dello Stato. Nascono fenomeni di rivolta come il luddismo §2
Ø La vecchia aristocrazia ha ormai perso qualsiasi valore e potere politico. Ad essa si è sostituita la borghesia, che orienta le scelte politiche in senso liberista §2
Ø In Italia l'economia è ancora di tipo rurale. Primi sintomi di sviluppo industriale cominciano a diffondersi tardivamente solo nel settentrione, mentre al sud vigono ancora sistemi semifeudali §2
Ø La natura non è più una macchina, il cosmo un orologio: spazio e tempo non sono più mere entità oggettive. La natura viene invece considerata un organismo vivente, spirito e Assoluto (Schelling). Anche il tempo viene storicizzato e soggettivizzato §6
Ø Caratteristica dell'intellettuale romantico è il non sentirsi integrato nella società: da una parte l'eroe desideroso di gloria e infinito, dall'altro il mondo borghese, utilitaristico, egoista, alla ricerca del denaro. Nasce il sentimento di Sehnsucht: l'uomo è desideroso di desiderare il raggiungimento di una meta a lui sconosciuta, di realizzare un desiderio indefinibile, inestinguibile. E l'uomo trova il proprio pieno apamento proprio nel desiderare il desiderare, che non può essere trovato nella società. La scissione io-mondo può essere letta in chiave storica (l'intellettuale non si integra nella società a lui contemporanea, ma si impegna per cambiarla realisticamente; il dissidio è legato a un preciso evento storico) o ontologica (il dissidio è proprio dell'esistenza dell'uomo, che in qualsiasi tempo e condizione sociale deve lottare restando infelice). La seconda visione è più pessimistica e porta a un'aspirazione individuale all'Assoluto, a un'ipertrofia dell'io da cui nasce la sensibilità romantica del genio §6, MD1
Ø Il dissidio io-mondo e la tensione verso l'infinito non possono essere colmati con la ragione, ma con l'intuizione dell'universale nel particolare → poetica del simbolismo §8
Ø Si distingue la poesia ingenua (Schiller), oggettiva (Schlegel) degli antichi, che in armonia con la natura producevano una poesia (quella dei classici) bella. Ai moderni resta la poesia sentimentale (Schiller), interessante (Schlegel), poesia del rimpianto e espressione pura dei sentimenti e dei desideri del poeta §8
Ø Il romanticismo italiano, anche per la particolare situazione politica ed economica, è legato alla cultura illuministica precedente: se vengono anche qui proposti l'interesse per il medioevo, per il popolo e la storia e il ritorno alla religione cristiana, vengono invece respinti l'irrazionalismo, il simbolismo, il misticismo tipici del romanticismo tedesco. Permane dal passato il concetto di arte con valore didattica. Un caso è parte è da considerare Giacomo Leopardi §10
Ø In Italia il romanticismo letterario nasce nel 1816 con la pubblicazione del saggio Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni di Madame de Staël, al quale risposero Corsieri, di Breme e Berchet. Quest'ultimo scrisse la Lettera semiseria di Grisostomo al suo liuolo, in cui delinea il pubblico degli intellettuali romantici, che non coincide né con i "parigini" (troppo raffinati ed eruditi), né con gli "ottentotti" (troppo rozzi, incapaci di comprendere la poesia), ma con il popolo, la borghesia, le persone che pensano e che vogliono leggere storie sui loro sentimenti. Berchet inoltre definisce "poesia de'vivi" la poesia di coloro che raccontano cose conosciute a loro e ai loro contemporanei, come quella di Omero, Pindaro, Euripide, Milton. Questa è la poesia romantica, che interroga l'animo umano vivente, e in questo senso anche i classici sono romantici. "Poesia de'morti" è invece quella di coloro che imitano i costumi, le passioni dei popoli antichi, che non possono essere le stesse dei contemporanei (è evidente la polemica contro i classicisti) §11, MD8
Ø In Italia gli intellettuali si riuniscono per dar vita a riviste letterarie. Eccettuata la "Biblioteca italiana", finanziata dal governo austriaco, le altre riviste più importanti sono "Il conciliatore" e "L'Antologia", finanziati dall'aristocrazia illuminata milanese con lo scopo di diffondere le novità tecnologiche e per migliorare l'economia italiana §5
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