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IL TERZO REICH DEI SOGNI, Charlotte Beradt
Questo libro uscì nel 1966 e contiene una raccolta di sogni avuti da persone sotto il Terzo Reich.
Si tratta di una documentazione interessante in quanto conduce nella vita quotidiana, apparentemente privata di queste persone, in cui penetrano le onde del terrore e della proanda. Questi sogni riflettono esperienze dirette e le frequenti rappresentazioni di SS, Hiller, Goebbels, Hitlerjungend, riportano alla scena politica di allora.
Ma la cosa più sorprendente è che in questi sogni non predominano le immagini legate al terrore effettivo, dichiarato, ma più che altro al terrore "quotidiano" se così lo si può definire, quello cioè psicologico, dovuto alla proanda e al controllo sempre più assoluto della vita dei "sudditi" da parte dello stato. Per questo motivo ure ricorrenti sono manifesti, ufficiali di dogana, elle scolastiche, tecnici e dirigenti.
In queste rappresentazioni oniriche si ritrovano situazioni di estraniamento, senso di perdita di identità da cui gli uomini sono perseguitati. I loro sogni sono parte integrante del terrore che affrontavano nella vita reale. L'uomo viene "costretto" anche nel sogno a compiere qualche azione particolare richiesta dal Reich, e adattandosi a questo sistema i pensieri dell'individuo perdono il loro valore, vengono estraniati.
Questi sogni disvelano le forze che spingevano o costringevano gli uomini ad adattarsi, poiché non era possibile altra soluzione.
Charlotte Beradt divide i sogni a seconda del loro contenuto e significato:
Sogni in cui ricorrono decreti, leggi, disposizioni del regime. Queste realtà sono le prime che costituiscono il contenuto onirico: l'apparato burocratico con la sua freddezza e decisione risulta il protagonista incontrastato dei sogni.
Gli uomini ne sono sopraffatti e si sentono alienati, colpevoli kafkianamente di una colpa mai commessa.
Sogni in cui compaiono i mass media, strumenti principali della proanda, che intervengono e controllano ogni singolo movimento e azione del suddito.
In questi sogni, è come sei mezzi di comunicazione diventino autonomi e agiscano da controllori indipendenti, manifestandosi in immagini come una voce dall'alto, apparizioni, richiami.
Sogni che portano all'estremo gli elementi della categoria precedente: vi si ritrova la sensazione che gli stessi pensieri diventino oggetto di controllo.
Questo dimostra l'incertezza degli individui riguardo alla reale potenzialità del sistema di sorveglianza.
Sogni in cui il Terzo Reich è soltanto lo sfondo, mentre in primo piano si staglia la ura dell'anti-eroe che non compie nessuna azione, che resta come paralizzato anche se vorrebbe contestare il sistema, una coercizione, un rifiuto.
Sogni che esprimono le gravi conseguenze psichiche a cui hanno portato, per esempio, le leggi razziali (una ragazza sogna di separarsi per sempre da sua madre ebrea).
Sogni di coloro che, nell' aspetto fisico, non presentano i tratti "perfetti" tipici della razza ariana.
Sogni degli individui più attivi nella vita reale, impegnati nella resistenza che si rivelano persone attive anche nei sogni, al contrario dell'anti-eroe prima citato.
Questi uomini conservano ancora nel sogno una, seppur minima, facoltà di agire.
Sogni che consentono di analizzare il fenomeno dell'adattamento. Queste rappresentazioni oniriche svelano i meccanismi per i quali un uomo originariamente contrario all'omologazione, lentamente si predisponga all' accettazione e al consenso.
Sogni che rivelano in modo diretto il desiderio di appartenenza e partecipazione, che nella categoria di sogni precedente era espresso in modo graduale e velato. La gente sognava di essere il consigliere, l'amico di Hitler, Goebbels .
Sogni di ebrei il cui tema principale è la spersonalizzazione, lo spiazzamento, l'alienazione, il senso di estraneità, di colpa.
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