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IN LIMINE
Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto La
memoria è scialba, stancata: le immagini, sono incerte,
viluppo di memorie tremanti.
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t'imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete Montale, attende
il miracolo, il cui simbolo spesso è la
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi! donna.
Va, per te l'ho pregato, - ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine
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