letteratura |
Titolo: "Il giardino dei Finzi-Contini"
Autore: Giorgio Bassani
Nasce a Bologna il 4 marzo 1916, ma la sua famiglia è ferrarese da parecchie generazioni. Dora ed Enrico Bassani, agiati borghesi di credo israelita, hanno anche altri due li, Paolo e Jenny, che con Giorgio dividono, in Ferrara nell'antica casa signorile di via Cisterna del Follo, l'infanzia e l'adolescenza. A Ferrara Giorgio Bassani studia fino alla maturità classica, conseguita nel luglio del 1934 presso il Liceo 'Ludovico Ariosto'. Nell'autunno del 1934 ha la fortuna di frequentare la casa e la biblioteca di Giuseppe Ravegnani, il più illustre dei letterati ferraresi. Si iscrive alla Facoltà di Lettere dell'Università di Bologna, infrangendo una lunga tradizione familiare: padre e nonno, infatti, erano medici. Dal 1935 al 1939 frequenta l'Università del capoluogo emiliano. Nel 1940, sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi, Bassani pubblica il primo libro: 'Città in pianura', prose e racconti scritti da non più di qualche mese ambientati in Ferrara e nel mondo borghese israelita. A cominciare da tale data, Bassani, da giovane letterato, si trasforma in attivista politico clandestino nel Partito d'Azione. Si laurea comunque nel 1939 con una tesi su Niccolò Tommaseo. Ai primi d'agosto del 1943 si sposa con Valeria Sinigallia, sistemandosi precariamente a Firenze dove è costretto a vivere sotto falso nome. Quando nel 1945 pubblica le poesie di 'Storie dei poveri amanti e altri versi', Bassani si accinge a vivere in pace la sua esistenza di intellettuale e scrittore, dopo anni di rischio e di disperazione, durante i quali migliaia di ebrei, compresi suo padre, familiari e parenti, conoscenti e amici, erano andati alla morte in guerra, in prigionia, nei lager. Impiegato, bibliotecario, insegnante e attore: Bassani vive nella Roma difficile del dopoguerra assieme alla moglie e ai due li Paolo ed Enrico. Tuttavia scrive, ed è del 1947 una seconda raccolta di versi: 'Te lucis ante': brevi composizioni d'ispirazione religiosa di un giovane poeta non credente. Dal 1949 ricomincia a stendere racconti, ma nel 1951 pubblica ancora composizioni poetiche sotto il titolo 'Un'altra libertà', versi autobiografici e relativi al mondo concreto degli anni della guerra. Svolge intensa attività di sceneggiatore cinematografico. Il 1953 segna il ritorno di Bassani agli scritti in prosa con la pubblicazione di: 'La passeggiata prima di cena' che, unitamente a 'Gli ultimi anni di Clelia Trotti', uscito nel 1955, e ad altri racconti ('Storia d'amore'; 'Una lapide in via Mazzini'; 'Una notte del '43'), formano le famose'Cinque storie ferraresi ' del 1956 (premio Strega di quell'anno). Intanto Bassani diventa redattore anche della rivista 'Paragone', periodico mensile di arte e letteratura fondato a Firenze nel 1950 da Roberto Longhi. Nel 1958 fa pubblicare "Il Gattopardo" il romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e pubblica 'Gli occhiali d'oro'. Pubblica nel 1962 'Il giardino dei Finzi-Contini', il suo primo vero romanzo, premio Viareggio di quell'anno. Dopo essere stato consulente e direttore editoriale, Bassani sarà pure, tra il 1957 e il 1967, vicepresidente della Radiotelevisione italiana, presidente di 'Italia Nostra' (associazione per la tutela del paesaggio e la cura del patrimonio artistico), docente di Storia del Teatro all'Accademia Nazionale di Arte Drammatica a Roma.Lo scrittore è deceduto il 13 aprile scorso.
Editore: Arnoldo Mondatori Editore
Genere del libro: romanzo neorealistico
Il neorealismo è sorto in Italia in seguito alla frattura storica causata dalla crisi che tra il '40 e il '45 con la guerra e la lotta antifascista investì, sconvolse e cambiò l'intera società italiana. Questa corrente letteraria si nutrì della morale e dell'ideologia della rivoluzione antifascista: la vecchia classe dirigente era fallita e le masse popolari dominavano la scena. C'era quindi l'esigenza di scoprire l'Italia reale nella sua arretratezza, nella sua miseria, nella sua fiducia rivoluzionaria nelle possibilità di rinnovamento dell'umanità. Il neorealismo si presentò quindi contro l'arte che tendeva a eludere i problemi reali nel nostro paese contrapponendo polemicamente nuovi contenuti (partigiani, operai, scioperi, braccianti . ) in modo da esprimere più adeguatamente i nuovi sentimenti riferiti al reale.
Personaggi protagonisti:
Giorgio Bassani: è il protagonista narrante della vicenda; non ci fornisce alcuna descrizione fisica di se stesso, ma socialmente è un ebreo di famiglia benestante della borghesia ferrarese. Nel corso del romanzo è uno studente bravo e orgoglioso come si definisce lui stesso, ma dice anche che un insuccesso scolastico bastava a deprimerlo. È un personaggio idealista che accetta il confronto e la discussione; infatti nel romanzo lo vediamo prima in contrasto e poi in accordo con Malnate. I due spaziano dalla politica contemporanea, all'arte e alla letteratura. Non dispone di un gusto istintivo delle cose come la gente normale ma ama, come Micòl, il passato e non il presente. Questo è l'unico punto in comune tra i due; infatti il loro amore è impossibile poiché Giorgio è incapace di voler bene veramente.
Micòl: è lia di una famiglia nobile, ragazza molto educata e composta. Nata e cresciuta lontana da ambienti popolari e scuole pubbliche; sia lei che il fratello si allontanano da casa saltuariamente e ne fanno ritorno il prima possibile. Il suo aspetto fisico viene descritto all'età di tredici anni: bambina magra e bionda con grandi occhi chiari magnetici. È una donna molto cinica, decisa ed energica; possiede un ottimo rapporto con il fratello Alberto del quale è molto gelosa e mantiene un atteggiamento critico e sarcastico nei confronti del suo confidente Malnate.
Personaggi secondari:
Alberto: è il fratello di Micòl, colui che invita Giorgio in casa Finzi-Contini durante il periodo di assenza della sorella. Questo invito di Alberto permette anche l'incontro sul piano intellettuale del narratore con Malnate.
Malnate: è il nuovo amico di Giorgio e svago quotidiano con il quale occupa il suo tempo discutendo durante il periodo di assenza di Micòl.
Bruno Lattes: è un conoscente di Giorgio che gli permette di avvicinarsi a casa Finzi-Contini. È uno dei giocatori che si ritrovano in casa Finzi-Contini e ha come compito di essere un valido diversivo per la passeggiata in giardino dei due giovani. Può anche essere considerato simbolo dell'antisemitismo poiché porta i segni delle leggi razziali.
Professor Ermanno: è il padre di Alberto e Micòl, uomo di studi che ospita Giorgio nella sua biblioteca mentre prepara la sua tesi dopo essere stato espulso da quella statale.
Il rimanente della famiglia Finzi-Contini: la signora Olga, la vecchia regina e dagli zii di Venezia.
Perotti, la moglie e le lie: sono i sorveglianti che svolgono le mansioni più varie anche se le leggi vietavano agli ebrei di avere dipendenti ariani.
Il padre dell'autore: è colui che convince Giorgio di abbandonare la famiglia Finzi-Contini e soprattutto Micòl in quanto vivono su piani separati.
Ambientazione geografica:
La vicenda è ambientata in Italia, più precisamente a Ferrara. L'avvicendamento degli eventi si sposta dalle mura della città di Ferrara al giardino dei Finzi-Contini, luogo più frequentato, quindi al campo da tennis. In seguito si entra all'interno della magna domus e più in specifico in biblioteca del professor Ermanno, in sala da pranzo, in camera di Alberto e in quella di Micòl.
Luoghi di incontro durante la gioventù dei protagonisti sono il tempio o la scuola all'esposizione dei risultati scolastici. Altri spazi che assumono ruoli significanti sono: la casa di Malnate, i ristoranti frequentati dai due giovani e la casa dell'autore.
Ambientazione storica:
La vicenda è ambientata agli inizi della seconda guerra mondiale, nella prima metà del ventesimo secolo. Più precisamente è si svolge dall'ottobre del '38 al settembre del '39 quando Giorgio taglia i rapporti con tutti.
Nel 1928 Giorgio, invitato da Micòl, entra nel giardino arrampicandosi sul muro, dieci anni prima che si rincontrino per giocare a tennis.
Nel 1941 muore Malnate sul fronte russo dopo essere stato richiamato Milano nel 1939.
Nel 1942 a causa di una malattia incurabile muore Alberto.
Nel 1943 i repubblichini catturano e deportano la famiglia completa in Germania.
Tecniche usate:
L'autore scrive il romanzo nel 1957 dopo essere stato in visita alle tombe etrusche; la vicenda invece si svolge, come già detto, dal '38 al '39, quindi tutto il racconto possiamo considerarlo come un grande flash-back. L'autore scrive in prima persona in quanto ne è anche il protagonista, non ponendosi però al centro del libro. Per separare i pensieri della maturata età dal resto del romanzo non si può non notare l'utilizzo di parentesi per questo scopo.
Tematiche affrontate:
Bassani affronta nel suo romanzo il tema dell'amore irraggiungibile tra Giorgio e Micòl, ma vista l'ambientazione storica è inevitabile non avvicinarsi ai problemi dell'antisemitismo e delle leggi razziali. Il libro è chiaramente scritto come monumento in memoria di Micòl che, prima di morire in un campo di concentramento, ha avuto un ruolo importante nella crescita interiore del protagonista.
Giudizio personale:
Il libro a mio giudizio è stato particolarmente noioso da leggere, in quanto molte ine consecutive rimangono incentrate sugli stessi argomenti, inoltre la lettura è stata molto impegnativa non per il linguaggio o lo stile utilizzati, ma perché la situazione evolve molto lentamente continuando nella monotonia della tenace opposizione di Micòl nei confronti di Giorgio. Nota positiva per questo libro è il rimandarci alle problematiche antisemitiche del periodo presentandocele brevemente.
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