'Il
partigiano Johnny'
di Beppe
Fenoglio
Il romanzo 'Il partigiano Johnny'
di Beppe Fenoglio è stato pubblicato postumo nel 1968, è
incompiuto ed è considerato dalla critica il più antieroico ed
originale romanzo sulla Resistenza, presentata nei suoi aspetti più
singolari e anticonformisti. Definire 'Il partigiano Johnny' un
romanzo non è del tutto esatto: il libro può essere considerato
una cronaca storica e allo stesso tempo un romanzo di formazione. La critica ha
definito il genere de 'Il partigiano Johnny' come 'a sé
stante' in quanto presenta elementi decadenti, neorealisti e neoveristi,
ma differisce da questi generi per l'introduzione di innovazioni sul piano
formale e stilistico, nonché linguistico. Non ci sono in Fenoglio intenti documentari
o intenti di polemica sociale in nome di un impegno ideologico progressista;
non ci sono inclinazioni populiste: non vi è l'identificazione del
popolo come depositario di valori positivi. Johnny/Fenoglio (è infatti
presente l'elemento autobiografico) è all'opposto della concezione
dell'intellettuale impegnato. Il protagonista del 'romanzo', un
ragazzo sui vent'anni, Johnny/Fenoglio è un intellettuale borghese alla
ricerca di se stesso, insoddisfatto della propria condizione esistenziale. Dopo
l'otto settembre del 1943 si rifugia fra le colline nei pressi della
città di Alba. È questo un periodo di profonda crisi:
l'inattività lo sta logorando. Decide quindi di unirsi alla lotta
partigiana e si unisce dapprima ai partigiani Rossi, di ideologia comunista, e,
in seguito, ai partigiani Azzurri, badogliani. Questa proiezione improvvisa in
una realtà completamente diversa da quella borghese provoca in Johnny un
sentimento di totale smarrimento: non rinnega la sua origine, ma tenta allo
stesso tempo di immettersi in un ideale proletario: Johnny si unisce ai
partigiani Rossi per puro caso. La scelta della lotta partigiana è per
lui esistenziale e morale: è una lotta contro un nemico assoluto,
incarnazione del male metafisico. La guerra non è il fine della narrazione,
ma il mezzo: un punto di passaggio obbligatorio lungo il percorso di ricerca
della propria dimensione. La guerra è scontro dell'uomo con la violenza,
con la sofferenza e con la morte; la guerra toglie ogni dignità umana
all'individuo. La narrazione è ambientata nella zona delle Langhe
(Monferrato, Piemonte). La natura di quest'area geografica viene umanizzata da
Fenoglio: durante un atragica operazione di guerriglia partigiana, in cui si
salva solo Johnny, la vegetazione circostante, le piante, gli alberi che
assistono alla scena diventano cupi, scuri, rispecchiando lo stato d'animo dei
protagonisti umani. È una natura che riflette i sentimenti di Johnny
(elemento inconcepibile per il neorealismo). Così mentre Johnny marcisce
nell'inattività iniziale, il paesaggio, le colline circostanti, il
'mood around him', lo nausea. Le stelle che osserva durante la notte
insonne, dal suo possedimento sulla collina, sono le stesse che osserva
mentre è costretto a fuggire dai rastrellamenti fascisti dopo la disfatta
di Alba, quando tutti i suoi comni sono morti o spacciati. Johnny non si
integra con i vari gruppi di partigiani, tuttavia la condivisione di
esperienze, come il continuo faccia a faccia con la morte, lo portano a legare
con alcuni suoi comni come Pierre ed Ettore. In ogni caso l'amicizia non
è il filone portante dell'opera: in questo suo iter Johnny è
solo. Il ruolo del dualismo casa/famiglia è fondamentale: Johnny si
allontana a grandi passi dall'ambiente familiare, distaccandosene
inevitabilmente. Quando ha la possibilità di rientrare, per un breve
periodo, in famiglia, quasi non riesce più a sopportare le accoglienti
coperte del suo comodo letto: preferisce i giacigli delle foglie dei boschi
dove ha combattuto. Il distacco talmente profondo che sfocia nell'intolleranza:
quando entra in contatto con una famiglia borghese che lo ospita è
nauseato da quell'ambiente così vuoto, privo ormai di significato.