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LORENZO DE' MEDICI

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LORENZO DE' MEDICI


Lorenzo de' Medici, protettore di artisti e letterati e poeta egli stesso. ura di spicco nella vita politica e culturale dell'Italia del Quattrocento, tanto che per lo splendore della sua corte e per l'insostituibile ruolo di garante della pace, si guadagnò l'appellativo di "Magnifico". Noto a Firenze nel 1449 da Piero

de' Medici, apparteneva ala famiglia che da diversi anni ormai governava la città, fin dalla giovinezza si dedicò alla poesia inserendosi in "un'allegra brigata" di aristocratici amanti della cultura, che faceva capo al poeta luigi Pulci, autore di opere giocose e popolareggianti. Nel 1469, alla morte del padre, divenne signore di Firenze, in un momento di grande difficoltà a causa delle tensioni tra la Toscana, lo Stato Pontifico ed il Regno di Napoli. Con grande abilità diplomatica riuscì a rafforzare il potere della sua città e a stabilire buone relazioni con gli avversari, garantendo con la sua "politica di equilibrio" un lungo periodo di pace tra gli stati italiani. Sotto di lui Firenze divenne un centro culturale e artistico di altissimo livello, grazie alla presenza di poeti e artisti che la abbellirono e ne valorizzarono la tradizione culturale. La ura di Lorenzo ebbe tale peso nel panorama politico italiano del quattrocento che la sua morte, avvenuta nel 1492, segnò non solo per Firenze, ma per tuta la penisola, l'inizio di un lungo periodo di crisi. L'attività letteraria del Magnifico si muove tra due poli opposti: da un lato egli si dedicò a componimenti di tipo burlesco e popolareggiante, frutto comunque di una tecnica attenta e sorvegliata, come la Nencia da Barberino e i Canti carnascialeschi nei quali raggiunse gli esiti migliori, dall'alto volle cimentarsi in opere di ispirazione classicheggiante e di argomento religioso.






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