letteratura |
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LUIGI PIRANDELLO
LA VITA:
Luigi Pirandello nacque a Girgenti (odierna Agrigento) nel 1867 da una famiglia della media borghesia. Dopo aver frequentato le università di Roma e Palermo, Pirandello nel 1891 si laureò in lettere all'università di Bonn con una tessi in glottologia e nel 1893 si stabilì a Roma.
Per alcuni anni insegnò lingua e letteratura all'Istituto superiore di magistero nel frattempo si sposò con Antonietta Portulano, donna che amò con molta fedeltà, ma che lo avrebbe tormentato con la sua asfissiante gelosia, che diventerà una vera e propria malattia. Questa storia influì molto sulle opere di Pirandello, infatti in quasi tutte le sue opere il rapporto moglie-marito è tormentato e nelle sue opere c'è l'assenza della tematica sessuale.
Nel 1894 cominciò a dedicarsi alla narrativa con racconti e romanzi d'ambiente piccolo-borghese nei quali prevalgono ancora i canoni naturalistici.
Nel 1903, a causa del dissesto economico dell'azienda paterna e dalla malattia della moglie, Pirandello fu costretto a intensificare il suo lavoro e nel 1904 scrive una grande opera: IL FU MATTIA PASCAL che segnò l'apparizione del primo personaggio pirandelliano non vero.
Tra il 1910 e il 1915 il Pirandello portò a maturazione quello sconcertante dissolvimento del personaggio che culminerà in UNO, NESSUNO E CENTOMILA (1925-26).
Divenuto insegnante e collaboratore di alcuni giornali, Pirandello continuò l'attività letteraria, scrivendo, dapprima drammi in dialetto siciliano e quindi il lingua italiana.
Durante il soggiorno romano, Pirandello pubblicò vari volumi: dal saggio L'UMORISMO, a NOVELLE PER UN ANNO, al romanzo I VECCHI E I GIOVANI.
Nel 1911 Pirandello cominciò la sua attività teatrale, tutta ambientata , nelle prime produzioni, in Sicilia (LIOLA', A GIARRE, IL BERRETTO A SONAGLI Dopo il 1917, iniziò la fase creativa del teatro di Pirandello, infatti proseguì un'attività molto intensa, ma non sempre assecondato dal pubblico, come il dramma destinato a rimanere il più famoso, SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE, fu clamorosamente fischiato al Teatro Valle di Roma, ma poi ebbe un discreto successo a Milano.
Nelle novelle sono già presenti i più notevoli temi del teatro pirandelliano: la triste visione del mondo, il gioco tra finzione e realtà e il dramma dell'essere e dell'apparire.
Nel 1926 Pirandello e la sua comnia teatrale abbandonarono l'Italia per fare una lunga tournée all'estero, registrando un forte consenso.
Dopo aver aderito al fascismo, più per affermarsi che per convinzione, nel 1934, Pirandello vince il premio Nobel per la letteratura.
L'apparizione di Pirandello costituisce l'avvenimento capitale della storia del teatro italiano e non.
Il palcoscenico non è più la scatola magica per fornire un illusione, ma il luogo dove la realtà stessa è messa in questione di fronte a un pubblico partecipe.
Tutta l'opera di Pirandello è imperniata sul problema dell'identità profonda di persona: l'uomo non è quasi mai quello che crede di essere nè quello che gli altri credono che sia.
Pirandello muore nel 1936 a Roma.
IL PENSIERO:
L'esperienza letteraria pirandelliana prese le mosse dal verismo.
Il tema centrale dell'opera di Pirandello è la condizione di smarrimento, solitudine ed estraneità dell'uomo moderno.
Dopo il crollo della fiducia nella ragione e nel progresso senza limiti di cui si è nutrita la borghesia ottocentesca, l'uomo moderno, privo ormai di sicuri punti di riferimento, "si vede vivere" in preda al caso e al caos.
Secondo Pirandello, l'uomo è divenuto vittima della società che egli stesso ha creato e sviluppato in forme sempre più complesse.
Pirandello è attento all'individuo della sua angoscia di uomo solo, umiliato e offeso dagli altri e dalla vita.
I suoi personaggi dall'esistenza soffocante esprimono una voglia di vivere con gesti bizzarri, stravaganti, folli. In Pirandello c'è una visione amara della vita espressa con ironia. Pirandello è consapevole di una frattura storica, di un cambiamento nella società che porta l'uomo a cercare l'equilibrio nel baratro, nel vuoto che sta su di noi. L'uomo cerca questo equilibrio mostrando la sua vulnerabilità, la sua angoscia assumendo ruoli assurdi e drammatici. Per questo motivo il teatro fu per Pirandello il simbolo della vita, la scena irreale dove gli uomini recitano tante parti senza mai provare mai quella sera reale.
OPERE:
Nel corso della sua vita Pirandello scrisse numerose novelle, raccolte nel 1922 nei 24 volumi delle Novelle per un anno. Tra il 1901 scrisse i suoi romanzi, tra i quali ricordiamo: Il fu Mattia Pascal, L'esclusa, e Uno, Nessuno e Centomila. Negli anni tra il '16 e il '36 compose quasi tutti i suoi drammi teatrali, tra i quali ricordiamo: SEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTORE - L'ENRICO IV - LIOLA', COSI' E' SE VI PARE - L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA - QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO - PENSACI GIACOMINO! VESTIRE GLI IGNUDI.
Romanzi Opere teatrali
Il Fu Mattia Pascal |
Sei personaggi in cerca d'autore |
I Vecchi e i Giovani |
Liolà |
Uno, nessuno e centomila |
Così è se vi pare |
L'esclusa |
Il berretto a sonagli |
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A giarre |
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Vestire gli ignudi |
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Pensaci Giacomino |
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Questa sera si recita a soggetto |
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Enrico IV |
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L'uomo dal fiore in bocca |
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