La città della gioia- La cité de
la joie di Dominique
Lapierre
La vita
Dominique Lapierre, 70 anni, nasce in Francia da padre diplomatico e madre
giornalista. Viaggia nel mondo sin dall'età di 14 anni, maturando un
interesse sempre più forte per le grandi epopee umane. Scrive il suo
primo capolavoro "Un Dollar les Mille Kilomètres" a soli 17 anni.
Dopo 15 anni come corrispondente internazionale per la rivista francese
"Paris Match", nel 1960 si unisce a un grande scrittore americano, Larry
Collins, con il quale scrive cinque dei maggiori best sellers degli ultimi
trent'anni, letti da più di cento milioni di persone in tutto il mondo:
"Alle Cinque della Sera", "Parigi Brucia?", "Gerusalemme! Gerusalemme!",
"Stanotte la libertà" e "Il Quinto Cavaliere". Nei loro libri traspare
un evidente messaggio: la fratellanza, la solidarietà tra i popoli.
Nel 1980 fonda anche l'associazione "Action pour les
enfants des lépreux de Calcutta" che si occupa di ospitare, nutrire e
curare i li dei lebbrosi della città di Calcutta.
Nel 1981 si separa temporaneamente dal suo partner per scrivere "La
Città della Gioia", un libro sul coraggio, l'amore, la fede di una
comunità che vive in uno slum di Calcutta. Il libro viene tradotto in
trentuno lingue e nel 1991 viene anche realizzato il film, con Patrick Swayze.
"La Città della Gioia" vende più di sette milioni e mezzo di
copie in tutto il mondo. Lapierre devolve metà dei suoi diritti d'autore
ai protagonisti del libro e a istituzioni umanitarie di Calcutta e delle zone
circostanti.
Nel 1991 Lapierre pubblica un altro best seller "Più Grandi
dell'Amore", storia della lotta contro il virus dell'AIDS, la più grande
epidemia della nostra epoca. Recentemente pubblica il suo ultimo libro "Mille
Soli", nel quale racconta dei 'soli' che ha conosciuto
durante i suoi viaggi. Tra questi Caryl Chessman, condannato a morte, El Cordobes, celebre matador, Gandhi,
Madre Teresa di Calcutta e altri ancora.
Prime edizioni
1985 Arnoldo Mondatori Editore S. p. A., Milano
I° edizione Omnibus maggio 1985
I° edizione Bestsellers Oscar Mondatori
aprile 1996
La trama e i personaggi
Hasari Pal vive
in Bengala e mantiene la moglie ed i li coltivando una risaia. Il ritardo
dei monsoni costringe la famiglia Pal a trasferirsi a
Calcutta, in una bidonville, Una sorta di ghetto, di lebbrosario di sofferenze,
chiamato la città della gioia. Hasari diventa un uomo risciò e comincia così
la sua lotta per la sopravvivenza. L'uomo incontra sul suo cammino vari
personaggi: Paul Lambert, sacerdote francese, stabilitosi
a Calcutta per dividere con i più diseredati i disagi di una esistenza
inumana; Max Loeb, giovane medico americano venuto da
Miami e l'infermiera assamita Bandona,
i quali si dedicano a curare i bisognosi. Hasari Pal muore di frebbe rossa, ma non
prima di aver organizzato per la lia Amrita un
matrimonio dignitoso.
I
personaggi sono: Hasari Pal,
prima contadino, poi uomo risciò. Anche se vive in condizioni povere,
è orgoglioso della sua posizione nella società e molto devoto
alle divinità indù, alle cui celebrazioni partecipa con tutta la
famiglia.
Paul Lambert, sacerdote
francese trentaduenne, stabilitosi a Calcutta per dividere con i più
diseredati i disagi di una esistenza inumana.
Max
Loeb, giovane medico americano venuto dalla Florida
per curare i più bisognosi, alla ricerca di qualcosa che gli restituisca
il senso dell'esistenza.
L'infermiera
assamita Bandona, che si
dedica a curare i bisognosi.
I luoghi- il tempo
Il romanzo è ambientato nel
quartiere di Calcutta Anand Nagar,
la città della gioia. In questa zona si vive in condizioni disumane.
Le
vicende si possono collocare negli anni Ottanta, ma le situazioni descritte
sono tuttora presenti nelle periferie più degradate delle città
indiane.
Tematiche e intenzioni
dell'autore
Questo
libro è un romanzo realistico a sfondo sociale. L'avventura dei
personaggi di Dominique Lapierre
è una lezione d'amore e solidarietà, che mira a far riflettere
alla differenza esistente tra paesi ricchi e sottosviluppati, ma come questi
ultimi, in mezzo a inondazioni, fame e malattie riescano ancora a sperare.
Commento
In conclusione, posso dire di aver
trovato il libro molto bello e interessante. Interessante perché mi ha fatto
conoscere un mondo al di fuori della mia esperienza quotidiana e perché mi ha
fatto capire cosa vogliono dire bidonville e slum. Lambert e i suoi colleghi,
con il loro altruismo e limitate risorse materiali, riescono a riportare il
sorriso sul volto di persone che non hanno mai conosciuto altro al di fuori
della miseria.